Imperia prima provincia ligure per media di inefficienza delle macchine comunali

10 novembre 2012 | 11:13
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Imperia prima provincia ligure per media di inefficienza delle macchine comunali

Spiega Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria: “In Liguria la spesa per il mantenimento della macchina burocratica è di 243 milioni di euro all’anno e si è calcolato un risparmio eventuale di 83 milioni, cioè 51 euro per abitante”

Ogni ligure spende 150 euro all’anno per il mantenimento delle macchineburocratiche dei Comuni. Dai taglialle inefficienze delle burocrazie comunali è possibile il recupero di 83milioni per le imprese e il welfare.

Dalle inefficienze della burocrazia deriva il 25% delle spese delle cassedei Comuni liguri. È quanto emerge dall’analisi elaborata dall’Ufficiostudi di Confartigianato su dati Sose-ministero dell’Economia che hamisurato l’incidenza degli sprechi del mal funzionamento degli enti localie ha calcolato il possibile recupero di risorse finanziarie. Imperiarisulta la prima provincia ligure (21esima in Italia) per media diinefficienza delle macchine comunali con il 26,08%. Seguono La Spezia(27esima con il 25,35%), Savona (28esima con il 25,27%) e Genova (68esimacon il 22,21%).

Con una spesa di 150 euro pro capite, relativa al personale per funzionigenerali di amministrazione di gestione e di controllo nei Comuni, laLiguria si piazza al 5° posto in Italia per l’incidenza delle spese perabitante, dietro le province autonome di Trento e Bolzano, la Sicilia e laBasilicata . «A livello nazionale – spiega Luca Costi, segretario diConfartigianato Liguria si calcola che la spesa in eccesso per ilpersonale delle burocrazie comunali ammonti a oltre 1,4 miliardi di euro.In Liguria la spesa per il mantenimento della macchina burocratica è di243 milioni di euro all’anno e si è calcolato un risparmio eventuale di 83milioni, cioè 51 euro per abitante». Dal calcolo elaborato prendendo comeriferimento l’ipotetico adeguamento della Liguria alla media delle quattroregioni più virtuose (Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Puglia) emerge unpossibile risparmio sulla spesa per la burocrazia dei Comuni liguri del34,1%. «Dallo snellimento dell’apparato burocratico – commenta Costi –sarebbe possibile recuperare risorse per esempio da dedicare allariduzione della tassazione sulle imprese e all’offerta di welfare localeche oggi, con i tagli della spending review, è decisamente sotto adeguatorispetto alle richieste della popolazione».

Per quanto riguarda l’indice di qualità di welfare locale (che comprendeper esempio i servizi sociosanitari e quelli per l’infanzia), la Liguriasi colloca all’undicesimo posto in Italia e, insieme al Piemonte, presentacaratteristiche simili alle regioni del Centro-Sud, lontanissima dalle piùvirtuose Emilia, Valle d’Aosta e Lombardia, ai primi posti dellaclassifica nazionale.

«L’offerta di servizi di welfare locale – sottolinea Costi – è legata adoppio filo anche all’imprenditoria, specialmente quella femminile. Piùservizi sono offerti a supporto delle famiglie e più le donne hannopossibilità di inserirsi attivamente nel tessuto imprenditoriale edeconomico. Oggi più che nel passato, visto il restringimento dei nucleifamiliari e la presenza in essi di anziani da seguire, è diventatopressoché indispensabile un supporto alle donne e alle famiglie ingenerale, come è dimostrato anche dalla forte presenza di colf e badanti,circa 872 mila quelle regolari in Italia e 30mila solo in Liguria, laregione più anziana d’Europa».

Nell’ultimo rapporto pubblicato a settembre2012, l’Ocse ha individuato, tra le misure a sostegno della produttivitàin Italia, proprio il rafforzamento delle politiche del welfare el’adozione di riforme delle politiche sociali a supporto dellapartecipazione delle donne al mercato del lavoro. "In questo periodoall’insegna dei tagli" conclude Costi "riteniamo sia necessariorecuperare risorse colpendo le sacche degli sprechi e delle inefficienze,con il duplice beneficio di una macchina burocratica più snella e serviziche meglio rispondano alle esigenze delle famiglie e delle imprese».