Il PD sanremese: “Limitiamo l’impatto dell’Imu sui terreni agricoli, famiglie e imprese”

23 novembre 2012 | 20:43
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Il PD sanremese: “Limitiamo l’impatto dell’Imu sui terreni agricoli, famiglie e imprese”

“Ieri sera il Consiglio Comunale di Sanremo ha rimediato, almeno parzialmente, alla più grave tra le varie ingiustizie perpetrate dall’amministrazione comunale in materia di aliquote IMU 2012, ovvero l’aliquota 10,6/1000 sui terreni agricoli”

Ieri sera il Consiglio Comunale di Sanremo ha rimediato, almeno parzialmente, alla più grave tra le varie ingiustizie perpetrate dall’amministrazione comunale in materia di aliquote IMU 2012, ovvero l’aliquota 10,6 x mille nei confronti dei terreni agricoli.

L’ingiustizia, anzi l’assurdità, di un simile tributo a carico degli agricoltori ( che già, come tutti i cittadini, pagano l’IMU sulla prima casa con aliquote e rendite catastali ordinarie ) discende dal fatto che per l’incastro tra aumento dei coefficienti di rivalutazione delle rendite catastali e applicazione dell’aliquota massima da parte del comune di Sanremo i proprietari dei terreni agricoli hanno avuto aumenti nel 2012 rispetto al 2011 da 6 a 7 volte in più.

E’ evidente che in un momento di profonda crisi della floricoltura vedere produttori con poche migliaia di euro di reddito passare da un’ICI 2011 di 4/500 euro ad una IMU 2012 di 3000/3500 euro era un fatto inaccettabile ( tanto più tenuto conto che comuni come Albenga o Imperia sono totalmente esenti ) e rappresentava un’ingiustizia , anche sotto il profilo della tutela della concorrenza, a cui ieri si è cercato di dare una prima risposta con lo stanziamento di 500.000 euro concertato con gli uffici comunali e di ulteriori 300.000 da trovare nei conti del Casinò , su cui al momento gli uffici si sono dichiarati contrari e speriamo in un loro ripensamento.
Il Partito Democratico intende peraltro rammentare all’opinione pubblica che in materia di Imu 2012 non si è limitato a contestare l’assurdità dell’imposizione sui terreni agricoli ma ha cercato concretamente di limitare l’impatto della nuova imposta sulle famiglie e le imprese.
Il PD si è trovato concorde con l’amministrazione comunale con l’unica iniziativa positiva da essa adottata in questo senso, ovvero il contenimento dell’aliquota dei canoni di locazione concordati al 7,6 x mille.
Per quanto invece riguarda l’IMU sulla prima casa il PD ha inutilmente proposto una modulazione delle aliquote e della franchigia per aumentare il valore degli alloggi esenti, così come ha proposto, sempre inutilmente, di ridurre al 7,6 x mille l’IMU sugli alloggi dati in comodato a familiari entro il primo grado ( a figli o a genitori ), il tutto a saldi invariati.
Ha inoltre richiesto di contenere l’IMU sui beni strumentali, poi ridotta solamente al 10,0 x mille tanto è vero che le associazioni di categoria ( artigiani, commercianti, albergatori, gestori di cinema ) hanno presentato ricorso al TAR Liguria, ricorso che rappresenterà nei prossimi mesi un’autentica spada di Damocle sui conti comunali.
Il PD ha, ancora, proposto senza esito all’amministrazione comunale la progressività delle aliquote dell’addizionale IRPEF.
Il tutto finalizzato a contenere il sacrificio delle categorie oggi meno favorite, in un’ottica di equità e solidarietà.
Il PD si rammarica che in tutte le occasioni nelle quali ha formulato queste proposte, sia a luglio che a settembre, la maggioranza del consiglio comunale non abbia accettato il confronto con la minoranza consiliare, come invece è avvenuto ieri, evidentemente sull’onda emotiva di una legittima protesta popolare.