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Il nostro lettore Marco Ardoino: “Non si può attribuire agli stranieri il degrado italiano”

11 novembre 2012 | 17:58
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Il nostro lettore Marco Ardoino: “Non si può attribuire agli stranieri il degrado italiano”

“A tutti i nostri “furbetti” evasori fiscali spettano i diritti? Alcuni extra comunitari residenti legalmente o illegalmente in Italia hanno molte colpe, però non si può ascrivere la colpa principale, il degrado italiano.

Passi ascoltare e non reagire alla solita filastrocca che la sinistra e permissiva e buonista. Non è vero. La sinistra è ospitale, esattamente e stranamente come la chiesa cattolica. Andare a rileggere le dichiarazioni di Bagnasco. Passi che ci si
dimentichi di cosa abbiamo fatto noi italiani in giro per il mondo e delle angherie, torture, umiliazioni, esecuzioni, massacri (leggere quanto successo in Francia a Aigues Mortes nel 1893) che abbiamo subito dai popoli che si sono sempre dichiarati democratici (ricordo alla Sig.ra che nella tanto esaltata democratica Australia ci chiamavano DING, termine simile a DINGO, cane selvatico). Perché stranamente noi dobbiamo dimenticare quello che abbiamo subito perché oramai quello che è stato è stato, però dobbiamo ricordarci, come insegnamento, che abbiamo esportato la mafia in America.
Non è possibile però restare in silenzio quando si leggono le cose scritte dal Sig. Chisci circa l’assegno sociale che spetta a tutti i residenti in Italia, anche agli stranieri.  Innanzi tutto un extra comunitario può richieder il ricongiungimento con i famigliari se ha un permesso di soggiorno, deve poter dimostrare di avere un certo reddito annuo, abitare inun alloggio conforme ai requisiti igienico sanitari, nonché d’idoneità abitativa, accertati dai competenti uffici comunali. Non c’è bisogno di partite IVA fasulle. Addirittura nei casi in cui vi siano ragionevoli dubbi sull’autenticità dei rapporti di parentela, le rappresentanze diplomatiche o
consolari possono richiedere l’esame del DNA, a spese degli interessati.
Requisiti per avere diritto all’assegno sociale sono:

Età anagrafica. Indipendentemente dai contributi versati, i cittadini italiani e stranieri, che hanno 65 anni di età (in aumento per la riforma Monti), residenza e dimora in Italia, possono ricevere l’assegno sociale (429 euro al mese nel 2012).

Residenza effettiva e abituale in Italia. Uno dei requisiti più importanti del diritto percezione dell’assegno sociale, oltre il compimento dell’età di 65 anni (nel 2012, dal 2013 sarà 65 anni e 3 mesi), è la residenza effettiva e abituale in Italia. Ciò significa che tale requisito si perfeziona con la dimora stabile in Italia, una dimora abituale per dimostrare la quale ha rilevanza il rapporto
tra il richiedente, la provvidenza e il luogo, come descrive la legge.

Con decorrenza dal 1 gennaio 2009, è in vigore poi un ulteriore requisito che si aggiunge al generale requisito di residenza sul territorio nazionale per il diritto al conseguimento e al mantenimento della prestazione.
Nel caso di cittadini non italiani, la residenza in Italia ai fini del dirittoalla percezione dell’assegno sociale deve essere di almeno dieci anni continuativi temporalmente individuabili in qualsiasi momento della vita prima della richiesta della prestazione. L’ha stabilito la legge n. 133 del 2008.
Quindi sono necessari 10 anni in Italia a un cittadino straniero per ottenere l’assegno sociale.

Massimo un mese all’estero. A dimostrazione dello stretto legale tra la prestazione dell’ente previdenziale e la residenza effettiva del cittadino percettore, l’Inps limita anche la libertà dei cittadini italiani di vivere all’estero, anche qualche mese. L’ente
previdenziale, infatti, procede alla sospensione dell’assegno sociale erogato in caso di permanenza all’estero per un periodo superiore a un mese, salvo che non ci siano gravi motivi sanitari, che devono essere documentati. Decorso un anno dalla sospensione, l’assegno sociale è definitivamente revocato, se permane tale situazione.

Per ulteriori e più dettagliate informazioni basta andare sul sito dell’INPS come ho fatto io.
Questa è la legge italiana. Le regole possono essere eluse? Forse si, esattamente come fanno i falsi ciechi o invalidi italiani che per anni percepiscono pensioni che non spettano.
Non è corretto e leale sostenere le proprie ragioni dicendo falsità. Si possono avere idee diverse, alcune o tutte confutabili, ma non è tollerabile argomentarle con bugie. Qualcuno in questi giorni ha scritto: “… Il permissivismo ha generato il degrado. I diritti spettano a chi fa il proprio dovere.”. Chiaramente rivolto agli extra comunitari.
Copio e incollo quanto scrive L’Avvenire, nella pagina economica del 17 agosto 2012.
“Secondo l’indagine, effettuata da Krls Network of Business Ethics per conto dell’associazione Contribuenti Italiani, sono 180,9 i miliardi di euro d’imposte sottratte ogni anno all’erario. I principali evasori restano gli industriali (32,7%) e i bancari e assicurativi (32,2%), seguiti da commercianti e artigiani.

Tra le regioni italiane che hanno registrato un aumento degli evasori fiscali, vengono segnalate la Lombardia (+15,6%), Veneto
(+15,1%) e Valle d’Aosta (+14,2%), che precede il Lazio (+13,9%). Il numero dei lavoratori in nero, intanto, tocca quota 2,9 milioni, molti dei quali extracomunitari. I furbetti si contano anche nelle società di capitali operative (il 78%, secondo l’indagine, non versa le imposte dovute) e nell’esercito dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese: solo per la mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture mancano all’appello 8,2 miliardi. A tutti questi “furbetti” spettano i diritti? O dobbiamo fare come con gli extra comunitari, cioè imbarcarli e mandarli in qualche parte del mondo, magari su un gommone?
Alcuni extra comunitari residenti legalmente o illegalmente in Italia hanno molte colpe. A loro però non si può certo ascrivere la colpa principale, cioè il degrado italiano: infatti, loro non hanno mai votato in Italia.
Marco Ardoino