I nostri lettori: i circhi con animali, usanza barbara e diseducativa
“Il circo con gli animali è una cosa tristissima, primitiva e, scusatemi, di un’ignoranza spaventosa. Prima ci si libera di questa usanza barbara, come stanno facendo gli altri paesi europei civilizzati, prima ne avremo benefici”
Un cordiale saluto,
Andrea
Egregio Signor Sindaco, Egregi Signori,
ho saputo che ospitate nella vostra città il circo Muller , so anche
delle proteste per la sfilata per le vie della città con la tigre e del
permesso di esibirsi visto e considerato che i controlli sono stati ok.
Desidero invitarvi a riflettere sulla sofferenza che si cela dietro ai
circhi con animali.
Che si tratti di tigri, leoni ed elefanti o altri animali il principio
non cambia: la loro natura non è certo quella di vivere per essere
prigionieri di un circo, soggetti ad una vita non degna di tale nome,
solo per il divertimento di persone insensibili o non informate, che
ancora oggi vanno al circo dove vengono esibiti gli animali.
I circhi con animali oggigiorno sopravvivono quasi esclusivamente
grazie ai finanziamenti pubblici, lo Stato tiene in vita i circhi con
il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS). Ogni anno devolve al circo
milioni di euro, spesso equivalenti all’incasso di un anno.
Non ci vuole molto a capire che, se non fosse per i soldi pubblici, il
circo con gli animali avrebbe già da tempo chiuso i battenti.
In un periodo di crisi come quello che la nostra società sta
attraversando mi sembra oltremodo inaccettabile continuare a mantenere
queste realtà obsolete e diseducative.
Il suo Comune potrebbe vietare l’attendamento di circhi con animali sul
territorio, seguendo l’esempio di numerosi Comuni italiani e non solo in
Italia, molti Stati esteri hanno già vietato questi tristi spettacoli ma
l’ Italia è sempre ultima.
Inoltre alcuni circhi hanno da anni scelto di non utilizzare più gli
animali: gli australiani "Flyng Fruit", i canadesi "Cirque du soleil",
i francesi "Les Colporteurs", gli
americani "Minimus", "Nuage", "Hiccup" e molti altri, valorizzando al
meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi,
contorsionisti, eliminando anche tutti gli animali domestici.
Questa è la direzione da seguire, l’unica civile.
E’ naturale per gli animali essere esposti come merce, privati della
libertà, esibirsi in un circo per il mero divertimento di uno sparuto
pubblico pagante?
Obiettivamente, credo di no.
Invece molti circensi continuano a sostenere che tutto ciò sia naturale
e normale per gli animali.
Tutto questo dopo che l’animale è stato allontanato dal suo ambiente e
posto in un luogo sconosciuto e ostile.
E Vi ricordo che l’habitat naturale di una tigre, solo per citare un
esempio, non è certo il tendone di un circo, né tanto meno la gabbia
dove viene stipata fra uno spettacolo e l’altro.
A parte gli "spettacoli" e gli esercizi, gli animali rimangono per il
resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a
soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati,
soggetti al caldo e al freddo.
Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in
condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.
Gli animali sono fatti per vivere liberi, hanno tutto il diritto di
vivere la loro vita in libertà nella loro terra d’origine, non hanno
commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita e la
loro umiliazione durante gli spettacoli.
La logica della violenza perpetuata nei confronti degli animali è la
stessa che ci consente poi di sfruttare l’uomo, come i casi più recenti
di cronaca ci insegnano.
Lo spettacolo del circo, anche quando avvenga nel rispetto o meno delle
leggi, e’ sempre basato sulla sottomissione/dominazione e sullo scherno.
Pertanto, viste le premesse sopra indicate, La invito, Signor Sindaco,
ad emettere con urgenza un regolamento per vietare l’attendamento di
circhi con animali nel Suo Comune.
Nel frattempo, meno cittadini andranno a vedere il circo con gli animali
e più i loro titolari si convinceranno che gli animali al circo, la
gente civile, non li vuole più.
Distinti saluti
Roberta De Andreis