Ultramaratona di Vallecrosia: un evento internazionale con 17 nazioni rappresentate.
L’internazionalità non è solo motivo di orgoglio per organizzatori e partecipanti ma costituisce – come tutti gli eventi sportivi che fanno viaggiare il nome di un luogo oltre frontiera – un veicolo di importante promozione per il Ponente Ligure.
Presenti Maurizio Casonato, presidente dell’associazione sportiva Podij Rajnaldi, che si occupa prevalentemente di ciclismo e podismo, Erika Demaria, segretaria della stessa organizzazione ed in rappresentanza dell’amministrazione di Vallecrosia Roberto Capaccio, funzionario del comune delegato alle attività sportive.
La manifestazione sportiva è stata realzzata con il patrocinio del Comune di Vallecrosia, Regione Liguria, Provincia di Imperia, Coni (Comitato Provinciale di Imperia). Il circuito è omologato FIDAL fin dalla prima edizione dello scorso anno.
"SIamo molto soddisfatti per la buona riuscita di questa seconda edizione dell’Ultramaratona. Abbiamo triplicato il numero degli atleti partecipanti, ricevendo un riscontro importante a livello internazionale: la rosa degli atleti partecipanti rappresenta ben 17 nazioni di tutti i continenti" Basta guardare l’ordine di arrivo assoluto e si vedono rappresentati 3 continenti, con il vincitore Steven Way (Gran Bretagna) , il secondo classificato Collen Makaza proveniente dallo Zimbabwe ed il terzo arrivato, il neozelandese Paul Martelletti.
Per quanto riguarda le presenze italiane, l’ordine di arrivo assoluto delle atlete femminili vede una nostra connazionale al terzo posto: dietro le britanniche Helen Taranowski ed Emma Gooderham, abbiamo infatti Barbara Cimmarusti.
"Il circuito era ben presidiato da Protezione Civie e Forze dell’Ordine, aggungo con la presenza di 3 equipaggi della Croce Azzurra, un medico, (il dottor Vicchi) i massaggiatori e fisioterapisti di Villa Esperia, che vorrei qui ringraziare, insieme alla Pro Loco di Vallecrosia e all’Istituto Don Bosco che ha fornito la sala del cionema per la premiazione. Unico punto negativo la presenza del forte vento che ha causato il ritiro di molti atleti esteri", continua Maurizio Casonato, che in merito agli atleti esteri ha sottolineato: "Gli atleti partecipanti hanno vestito i colori delle loro nazioni per puro spirito di appartenenza, ma hanno corso tutti a titolo personale".
Naturalmente l’internazionalità della manifestazione non è solo motivo di orgoglio per gli organizzatori o i partecipanti ma costituisce – come tutti gli eventi sportivi che fanno viaggiare il nome di un luogo oltre frontiera, un veicolo di promozione non trascurabile per il Ponente Ligure. Tuttti gli stranieri coinvolti, ad iniziare dagli atleti, hanno espresso riscontri lusinghieri nei confronti della bellezza dell’estremo Ponente
Quest’ultimo aspetto dell’evento è stato sottolineato da Erika Demaria, segretaria della Podij Rajnaldi: "Il capo delegazione inglese Andrew Smith ha speso ottime parole per la bellezza di questa parte di Liguria. Si è trattato indubbiamete di un evento trainante: questa zona potrebbe dare moltissimo in termini di ritorno di immagine. Come associazione Podij Rajnaldi – con pochissime risorse a disposizione – abbiamo ricevuto un riconoscimento internazionale, la Bronze Medal Conferita dalla IAU (International Association of Ultrarunners) un’organizzazione internazionale che premia le manifestazioni sportive con determinate caratteristichie di eccellenza".
Una dimostrazione concreta che con un gruppo valido, la voglia di fare e lo sfruttamento delle molte potenzialità del nostro territorio, si possono ottenere riconoscimenti e visibilità internazionale, con tutti i vantaggi che ne derivano.