Venerdì 5 ottobre Enzo Barnabà a Imperia per presentare “Il Ventre del Pitone”
Il mercato colonizza lo stato molto più di quanto lo stato non colonizzi il mercato. In Africa, l’invasione dei media internazionali attraverso radio, televisione, internet e telefoni cellulari ha effetti corrosivi sui legami sociali
Venerdì 5 ottobre 2012 ore 18,30: Imperia, Antica Compagnia Portuale di Oneglia, con il prof Giorgio Bertone (http://www.camalli.net/)
presenterò il mio romanzo “Il Ventre del Pitone”, Editore EMI, Bologna (https://www.facebook.com/groups/74474034568/#!/pages/Il-Ventre-del-Pitone/108527112555054).
“Non mi stupii che, prima di partire, il capitano non avesse fatto versare del gin in acqua per chiedere la protezione dei geni del mare: sapevo bene che ci trovavamo già in un mondo in cui agli spiriti non è concesso il potere di cui godono in quello che mi lasciavo alle spalle. Come un grosso pitone, forse, li tiene prigionieri nel suo ventre capiente”.
Il mercato colonizza lo stato molto più di quanto lo stato non colonizzi il mercato. In Africa, l’invasione dei media internazionali attraverso radio, televisione, internet e telefoni cellulari ha effetti corrosivi sui legami sociali: mediante la colonizzazione dell’immaginario, trasforma la povertà modernizzata in miseria e lancia migliaia di migranti verso un drammatico fuggifuggi. Basti pensare alla voglia dei giovani – tra cui Cunégonde – di lasciare quello che finiscono per considerare come un inferno per i paradisi artificiali del nord, contro le cui porte andranno a frantumarsi.
E anche se, come succede a Cunégonde, avviene il miracolo e – non senza traumi – essi riescono a oltrepassare quelle porte, la cosa lascia ferite che difficilmente guariscono. Anche questa è la lezione del bel libro di Enzo Barnabà. [dalla prefazione di Serge Latouche]