Giuseppe Argirò a ruota libera:”Bisogna evitare il fallimento della Porto Imperia Spa ad ogni costo”
“Anche Imperia Sviluppo- conclude Giuseppe Argirò- “deve prendersi la responsabilità di dire se può e vuole dare le risorse per sostenere e garantire la continuità aziendale.”
“Bisogna evitare il fallimento della Porto di Imperia Spa ad ogni costo, e Imperia Sviluppo deve prendersi la responsabilità di dire se può e se vuole dare le risorse per sostenere e garantire la continuità aziendale”. Così Giuseppe Argirò, direttore di Confindustria, ha dichiarato a margine di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina per presentare la prossima Assemblea annuale dell’organizzazione che riunisce gli industriali imperiesi.
L’argomento Porto Turistico infatti è ormai il perno economico, e non solo, attorno al quale ruota la città di Imperia e l’intera Provincia. “Il problema originario– ha dichiarato Giuseppe Argirò- “ è che c’è un soggetto promotore con gravi problemi finanziari, ma questo non da oggi, come si può vedere dai continui rinnovi “fiume” del consiglio di amministrazione, ma da ormai parecchio tempo, quando già non si riuscivano a pagare i fornitori. Questo è il peccato originario: la difficoltà finanziaria. Questo al di là delle vicende giudiziarie che sono altra cosa, rispetto, invece, al quadro operativo.”
“Occorreva agire tempestivamente, noi– prosegue Argirò- l’ultimo tentativo che abbiamo cercato di fare, senza riuscirvi, fu una serie di incontri che noi tenemmo con il sindaco Strescino a Marzo. Avevamo una proposta tecnica che era una proposta metodologica. Ma abbiamo avuto molta difficoltà a parlare e fu più forte, anziché la voglia di ragionare tecnicamente, la volontà da parte di tutti di strumentalizzare la vicenda giudiziaria da un punto di vista politico e a noi dispiace che oggi il ventaglio di proposte a cui si guarda sono quelle che noi proponevamo 7 o 8 mesi fa, agli interlocutori, imprenditori privati, all’amministrazione e al sistema bancario.”
“La Porto Imperia è una società per azioni che ha un’assemblea, con soci: il Comune,. Acquamare e Imperia Sviluppo e ad oggi questi soci, sono gli unci dal punto di vista giuridico, che possono garantire alla società le risorse necessarie per la continuità aziendale. Questi soci, dunque, devono dire se possono e se vogliono essere nella condizione di garantire la continuità aziendale alla Porto Imperia Spa, altrimenti questa arriverà al fallimento”.
“Il Commissario della Porto Imperia Spa, Dante Benzi,- prosegue il direttore di Confindustria- sta lavorando in modo efficace e con lui abbiamo una visione univoca, Acquamare ormai si può dire che non esiste più dal punto di vista finanziario, e, infine Imperia Sviluppo che deve dire cosa vuol fare: se può e vuole dare continuità alla società. Il problema è che bisogna evitare il fallimento della Porto di Imperia a qualsiasi costo. C’è qualcuno, invece, che pensa che dietro il fallimento ci possano essere delle soluzioni. Confindustria è convinta che tutti devono lavorare in questa direzione.
“Anche Imperia Sviluppo– conclude Giuseppe Argirò- “deve prendersi la responsabilità di dire se può e vuole dare le risorse per sostenere e garantire la continuità aziendale. Il commissario farà un ventaglio di proposte, però una cosa è chiara che se i soci della Porto di Imperia non vogliono o non possono garantire la continuità, la situazione diventa insostenibile e il Commissario deve fare qualsiasi valutazione a prescindere dai soci. Una possibilità potrebbe essere l’aumento del capitale aperto a terzi e secondo noi ci sono soggetti che possono essere interessati.”