“Decretone Sanità” la Canottieri Sanremo aveva previsto di dotare la società di un defibrillatore
Il decreto prevederà l’obbligo di una «idonea certificazione medica e di linee guida per l’effettuazione di controlli sanitari» che dovranno dunque essere ripetuti nel tempo.
Il c.d. "Decretone Sanità" varato il 6 settembre dal Consiglio dei Ministri contiene nuove e più severe regole di tutela per chiunque pratichi un’attività sportiva anche se non agonistica o amatoriale: ci sarà infatti l’obbligo di «idonea certificazione medica». Il provvedimento tende a salvaguardare la salute dei praticanti di ogni tipo di sport ed evitare un’improvvisazione che a volte espone anche a rischi elevati. Il decreto prevederà l’obbligo di una «idonea certificazione medica e di linee guida per l’effettuazione di controlli sanitari» che dovranno dunque essere ripetuti nel tempo. Verranno anche resi obbligatori per tutte le società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche, la dotazione e l’impiego di defibrillatori automatici e altri dispositivi salvavita. Tutta la regolamentazione per le pratiche sportive dovrà comunque essere oggetto di un ulteriore esame che dovrà concludersi con un’intesa fra il ministero della salute e quello del turismo.
La Canottieri Sanremo, grazie ad una tempestiva iniziativa del Presidente Walter Vacchino ed al supporto del Medico Sociale dott. Claudio Battaglia ancor prima di tale normativa innovativa aveva previsto di dotare la sede sociale di un defibrillatore e di organizzare proprio nella giornata di ieri, in concomitanza con le novità del "Decretone" un corso BLSD volto ad addestrare dirigenti e tecnici societari all’utilizzo di tale apparecchiatura salvavita.
Il corso svoltosi giovedì 6 settembre presso la sede sociale, della durata di sei ore e tenutosi alla presenza di due medici e di due infermieri del 118 addetti anche all’insegnamento, ha abilitato all’utilizzo del "DAE" (defibrillatore automatico) 15 soci del club matuziano.
Nella foto i corsisti alle prese con le prove teoriche e pratiche.
Grazie per l’attenzione, avv. Renato Alberti