Cotellessa sull’Ospedale Saint Charles:”Aperto 24 ore al giorno e riadeguato il numero di medici”
Dopo la conferenza con i sindaci il Direttore Generale dell’Asl, Mario Cotellessa, ha tenuto un incontro con la stampa, dove ha tenuto a specificare alcuni punti fondamentali dei tagli alla sanità.
“Non sarà ridotto il numero di ore di apertura del Punto di Primo intervento di Bordighera, e la struttura rimarrà aperta per 24 ore. Il Saint Charles, però non rispetta i requisiti riconducibili a un Pronto Soccorso e noi, di fatto, abbiamo riadeguato il numero dei medici presenti: invece di avere 3 turni di guardia attiva ne avremo 2.” Così il Direttore Generale dell’Asl, Mario Cotellessa, ha esordito in un incontro con la stampa, avvenuto in tarda mattinata a Palazzo Bellevue.
A seguito della legge regionale 6 agosto 2012 “Adeguamento di disposizioni di carattere funzionale” e dei successivi indirizzi operativi per la materia sanitaria approvati con delibera della Giunta Regionale del 7 agosto 2012, i punti fondamentali, che Cotellessa, ha affrontato durante la conferenza dei Sindaci, sono stati principalmente tre:
1. la trasformazione del Pronto Soccorso dello stabilimento ospedaliero di Bordighera in un “Punto di Primo Intervento h/24”
2. la riorganizzazione del servizio di guardia anestesiologica notturna con la sospensione provvisoria della seconda guardia anestesiologica notturna
3. l’accorpamento del polo di Guardia Medica situato a Badalucco con quello di Arma di Taggia.
Il Direttore Generale, Mario Cotellessa, ha così dichiarato (AUDIO): ““In seguito alle polemiche che si stanno susseguendo in questi giorni sui possibili tagli alla sanità, in particolare sul piano di riorganizzazione che toccherà l’Ospedale di Bordighera, vogliamo oggi dare informazioni corrette, in seguito, anche all’incontro, che si è appena svolto, con i sindaci”. Le nostre azioni sono indirizzate ad un approccio di rispetto dei servizi, che dobbiamo dal punto di vista clinico ai cittadini, pur tenendo conto di quello che ci dice la legge: dobbiamo fare delle razionalizzazioni delle spese e di utilizzo al meglio delle risorse, per ottenere risparmi economici.”
“Su Bordighera, intorno al quale si è creato uno stato di ansia, possiamo dire che abbiamo programmato di trasformare il Pronto Soccorso in un punto di primo intervento. Il Saint Charles di Bordighera, non rispetta i requisiti riconducibili a un Pronto Soccorso e noi, di fatto, abbiamo riadeguato il numero dei medici presenti: invece di avere 3 turni di guardia attiva ne avremo 2 turni, uno fatto da un medico delle urgenze e uno da anestesisti. Non ridotto il numero di ore di apertura del Punto di Primo intervento, e la struttura rimane aperta per 24 ore, così come era in precedenza. Praticamente su Bordighera, noi riteniamo che rimarrà, lo stesso numero di accessi dal punto di vista quantitativo, ora è attualmente sui 22, 23 mila accessi all’anno."
“L’unica cosa che è modificata– prosegue Cotellessa– è che i codici rossi, per questioni di sicurezza vengono trasferiti su Sanremo, ma i codici gialli verranno inviati soprattutto sulla base delle valutazioni del paziente. Bordighera non rifiuterà i pazienti e l’attività dell’Ospedale non viene meno per il valore della patologia che il paziente presenta. Tutte le procedure perchè il paziente possa avere accesso nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile, sono e rimangono attiviate. Questo tipo di organizzazione vede in prima battuta il valore del medico, di infermieri e specialisti dell’urgenza che avranno un ruolo importante. Saranno mantenute le attività diagnostiche radiologia e laboratorio.”
“Non chiuderemo la notte, perchè il numero di persone che accedono al Pronto Soccorso di Bordighera sono tali che richiedono di tenere aperta la struttura.- conclude il direttore generale dell’Asl– 24 25 mila persone e pazienti all’anno, non può essere, infatti, retto da Sanremo. Il sistema di emergenza su Bordighera sarà dunque articolato in maniera diversa ma che manterrà un sistema efficace. I pazienti devono quindi dare fiducia all’Ospedale di Bordighera, perchè verranno sempre garantiti tutti gli elementi di sicurezza. Certamente ci deve essere un cambio di cultura che deve essere affrontato, in vista delle leggi che ci impongono una razionalizzazione delle risorse.”