Ventimiglia: si barrica in casa per 3 ore armato di coltelli con madre e nipotino/ PARTICOLARI



Ancora in fase di accertamento i motivi di questo suo comportamento. Sul posto sono intervenuti: vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Maggiori informazioni più tardi.
Un malato psichico di 43 anni, Andrea Doria, che intorno alle 3, si è barricato in casa, armato di una decina di lunghi coltelli da cucina e un nunchaku (bastone con catena utilizzato nelle arti marziali giapponesi), tenendo in ostaggio per circa tre ore la madre, di 67 anni e il nipotino di 9 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio e sequestro di persona pluriaggravato.
L’uomo – abitante in un appartamento situato al secondo piano di una palazzina, al civico 88 di via Sottoconvento, a Ventimiglia – ha, infatti, aggredito e tentato di accoltellare alcuni carabinieri (sferrando un paio di fendenti), intervenuti sul posto assieme a: Vigili del fuoco, Polizia, Guardia di finanza e Croce Verde Intemelia. Sembra che l’uomo, in cura da uno specialista, sia uscito di testa, in quanto non aveva preso le medicine che gli erano state prescritte come terapia.
Quando i carabinieri sono saliti al terzo piano per farlo ragionare, lui è uscito dalla porta armato ed ha minacciato di uccidere tutti, soccorritori compresi. Ha aperto per un attimo la porta blindata ed ha lanciato due coltelli contro un poliziotto, che è stato colpito col manico. La madre e il nipote, che nel frattempo si erano chiusi nella camera da letto, sono stati soccorsi e tranquillizzati da un maresciallo dei carabinieri e da un appuntato scelto della Guardia di Finanza, che sono saliti con una scala su un terrazzo del retro.
L’uomo è stato riportato alla ragione, dopo un’ora e mezza circa di mediazione da parte del poliziotto Ezio Sanguineti, col quale lui stesso ha chiesto di parlare. Alle 6 circa, finalmente, ha fatto entrare in casa i soccorritori ed ha accettato di farsi ricoverare. Col suo comportamento ha tenuto sveglio il quartiere per tutta la notte.