Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo

23 agosto 2012 | 12:34
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Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo
Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo
Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo
Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo
Sono le cime che ancora mancano a Stefano Sciandra per centrare il suo obiettivo

Cambiando il programma per divieti e pericoli in vista, ha comunque raggiunto il Monte Bianco (mt 4810), Monte Bianco di Courmayeur (mt 4765) e Mont Blanc du Tacul (mt 4248) chiudendo un autentico tour de force.

Prestigiosa tripletta per Stefano Sciandra il giornalista imperiese che raggiunge quota 22 per quanto riguarda le cime oltre 4mila metri scalate e vede sempre più vicino l’accesso al Club dei 4000, riservato agli alpinisti che abbiano scalato almeno 30 degli 82 4000 delle Alpi ufficialmente riconosciuti dall’UIIA (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche).
L’alpinista imperiese, dopo aver scalato lunedì scorso l’impegnativo Polluce (mt 4091), è appena rientrato da Chamonix dove ha completato (partendo alle 2 di notte) le ascensioni del tetto delle Alpi, il Monte Bianco (mt 4810), Monte Bianco di Courmayeur (mt 4765) e Mont Blanc du Tacul (mt 4248) chiudendo un autentico tour de force.
"Sono davvero felice – dice Sciandra – da Valtournenche dove trascorrerà alcuni giorni di riposo sino fine mese, dopo una estate molto impegnativamente alpinisticamente con 4000 scalati nel Delfinato, in Svizzera e Francia. A Chamonix – aggiunge Stefano – ho variato il programma iniziale che comprendeva anche Mont Maudit e Dôme du Goûter. A seguito della chiusura della via del Goûter per un’ordinanza del sindaco di Saint Jervais a causa dei crolli dovuti alle ondate di calore di quest’estate che in quota causano lo scioglimento del permafrost, il ghiaccio fossile che funge da collante tra le rocce, non è stato possibile scalare il Dôme du Goûter. Niente da fare neppure per il Mont Maudit per il fortissimo vento che per tutte le ascensioni ha soffiato a oltre 80 chilometri orari, alzando palline di ghiaccio che colpivano al volto come proiettili rendendo ancora più complicate le scalate specie nei tratti in cresta. L’inserimento del Mont Blanc du Tacul ha comunque permesso di mettere in cassaforte un tris importante alle massime quote delle Alpi. Per quest’anno finisco qui, nella prossima estate, spero di coronare il mio piccolo grande sogno e di centrare l’accesso al club dei 4000".
Otto cime non sono poche, ma noi, ovviamente, gli auguriamo di raggiungerle nel più breve tempo possibile.