Sequestrati dalla Guardia di Finanza violini falsi, di cui due “Stradivari”: denunciato 81enne/FOTO

16 agosto 2012 | 08:08
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Sequestrati dalla Guardia di Finanza violini falsi, di cui due “Stradivari”: denunciato 81enne/FOTO
Sequestrati dalla Guardia di Finanza violini falsi, di cui due “Stradivari”: denunciato 81enne/FOTO
Sequestrati dalla Guardia di Finanza violini falsi, di cui due “Stradivari”: denunciato 81enne/FOTO

Infatti, l’80enne, oltre a costruire violini in proprio, riferiva di avere acquistato i due “famosi” strumenti ad arco presso mercatini francesi, allo scopo di donarli ad amici e parenti.

Un uomo di 81 anni, residente in Brianza, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza con le accuse di ricettazione e contraffazione, dopo essere stato trovato in possesso di 2 violini falsi "stradivari" e "scarampella". I militari hanno fermato l’uomo, che si trovava alla guida della propria auto, durante un normale controllo alla circolazione stradale.

Con sé aveva 4 violini, due dei quali, dopo successivi accertamenti, sono risultati essere copie di un Antonio Stradivarius e di uno Scarampella. Mentre per quest’ultimo, il valore di mercato di un originale si aggira intorno ai 40.000 euro, per uno Stradivarius (ne esisterebbero circa 800 in tutto il mondo) il suo valore risulta pressoché inestimabile.

I due violini, periziati da un maestro liutaio di Sanremo, sarebbero stati, probabilmente, costruiti in Francia. L’anziano, infatti, oltre a costruire violini in proprio, ha riferito di avere acquistato i due “famosi” strumenti ad arco presso mercatini francesi, allo scopo di donarli ad amici e parenti.

I due strumenti musicali sono stati sequestrati, unitamente alla documentazione che accompagnava i medesimi all’interno delle custodie, comprovante la “presunta” originalità e ad altro materiale utile alla realizzazione di violini, come: lime per le chiavi di violino, una dima in legno per la realizzazione del manico dello strumento, appunti manoscritti riproducenti la calligrafia di Antonio Stradivari e via dicendo.

I VIOLINI STRADIVARI

La caratteristica principale dei violini di Stradivari è la potenza (volume) e la corposità del suono soprattutto nell’eseguire i pianissimo. Violini Stradivari sono stati sottoposti a sofisticate tecniche di imaging per comprenderne la struttura fisica dei materiali usati. Comunemente si ritiene che l’altissima qualità di questi strumenti sia da ascrivere alle straordinarie doti artistiche dell’autore, alla scelta del legno e alla miscela di vernici utilizzate.

I suoi strumenti sono tuttora considerati i migliori strumenti a corda mai creati e gli esemplari perfettamente integri (50 circa) sono stimati a prezzi altissimi e suonati dai migliori esecutori del mondo. Solo un altro liutaio, Giuseppe Guarneri del Gesù, ottenne una reputazione paragonabile fra violinisti e liutai.

Molti studiosi hanno avanzato teorie sulla presunta superiorità degli strumenti di Stradivari, ma i tentativi di identificare una sola componente responsabile della qualità sonora si sono finora dimostrati del tutto insufficienti. Secondo alcuni il "segreto" risiederebbe nella densità del legno, secondo altri nel trattamento chimico del legno stesso, altri ancora sostengono una "formula segreta" della vernice.

Un gruppo di ricercatori di Londra, dopo aver analizzato i frammenti di un violoncello realizzato dal maestro nel 1711, è giunto alla conclusione che il segreto della vernice debba essere fatto risalire alle ceneri vulcaniche della regione cremonese.

Secondo uno studioso del Texas, le vernici usate erano arricchite con cristalli minerali submicroscopici; ne sono stati individuati 22, ma ve ne sarebbero ancora altri. Secondo quanto finora scoperto, Stradivari, al fine di rinforzare la struttura del legno, usava una preparazione vitrea: un composto di potassa, salice e carbone. Dopo una lunga esposizione a questo composto, il legno diveniva quasi cristallizzato e ciò gli conferiva un eccellente resistenza al tempo. A questo punto la vernice non poteva essere applicata direttamente perché avrebbe reagito chimicamente col primo strato. Così Stradivari applicava un secondo strato: un isolante composto da albume, miele, zucchero e gomma arabica. Infine stendeva un sottile strato di vernice che non entrava in profondità nel legno del violino.

Secondo questo studio, il trattamento del legno serviva anche alla sua conservazione contro parassiti e muffa; ma al contrario, un altro studio sostiene che proprio l’aggressione della muffa darebbe speciali qualità sonore al legno stradivariano, tanto che si è tenuto un blind test in cui si è messo a paragone un violino Stradivari ed uno moderno costruito con legno trattato con muffa e questo secondo strumento ne è risultato vincitore.

Per i suoi strumenti, Stradivari utilizzava l’acero dei Balcani nella realizzazione del fondo, delle fasce e del manico; l’abete rosso della val di Fiemme per la tavola. La leggenda racconta che egli facesse rotolare i tronchi e che ne ascoltasse il suono per scegliere i migliori.

La straordinaria capacità del maestro di “ascoltare” il legno sarebbe però stata aiutata anche da un fattore esterno: la glaciazione, un periodo di freddo intenso e di clima rigido, che interessò l’Europa continentale tra il XVII e la prima metà del XVIII secolo. Qui entra in gioco il fattore “fortuna”. Secondo una teoria, le particolari condizioni climatiche portate dalla glaciazione avrebbero causato una diminuzione dell’attività foto-sintetica delle piante, riducendone la crescita e aumentando la compattezza e l‘elasticità del legno.

Grazie a queste caratteristiche, Stradivari avrebbe avuto la possibilità di usare legni privi di imperfezioni. Tuttavia, questa teoria non è convincente in quanto anche tutti gli altri liutai suoi contemporanei dovrebbero ugualmente aver beneficiato dell’evento climatico. (Fonte Wikipedia)