INTERVISTA al Giudice Caselli:”Necessaria una riforma della geografia giudiziaria”/GUARDA IL VIDEO

7 agosto 2012 | 09:15
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“E’ da 45 anni che sono in magistratura, e, da 45 anni, sento dire che la geografia degli uffici giudiziari deve essere modificata. Infatti, la legge che disciplina la presenza sul territorio delle procure e dei Tribunali, è una legge di fine 800.”

E’ da 45 anni che sono in magistratura, e, da 45 anni, sento dire che la geografia degli uffici giudiziari deve essere modificata. Infatti, la legge che disciplina la presenza sul territorio delle procure e dei Tribunali, è una legge di fine 800.”

Così il giudice Gian Carlo Caselli, procuratore capo del Tribunale di Torino, ha risposto, durante un’intervista svoltasi domenica sera a Cipressa. Caselli, nell’occasione ha presentato il suo ultimo libro “Assalto alla giustizia”, Editore Melampo, e ha risposto a molteplici domande tra cui cosa ne pensasse del decreto legge del Ministro Severino che vede l’accorpamento e la soppressione di diversi tribunali in tutta Italia. La domanda è molto attuale per la nostra provincia, se si pensa che il Tribunale di Sanremo rischia l’accorpamento a quello di Imperia.

Nell’intervista Caselli sostiene che la giustizia in Italia è una disfunzione e i motivi di questo mal funzionamento sono molteplici, ma il giudice di Torino, ne ha spiegati due: le procedure e i mezzi. Il meccanismo processuale, in Italia, precede che si possa sempre e comunque ricorrere in appello. “Come in tutte le democrazie occidentali– dichiara Caselli- ci vogliono dei filtri, perchè non si vada in appello senza dei validi e logici motivi. Altro problema della giustizia italiana è la mancanza di mezzi. “Da vent’anni non sono più assunti segretari e cancellieri, ma senza di loro il sistema si ferma e lavoro a un ritmo lentissimo. E’ come pretendere che un Ospedale lavori senza infermieri.”

Gian Carlo Caselli, che negli anni 90 è stato Procuratore del tribunale di Palermo, dedica però un capitolo del suo libro a una “Modesta proposta per far funzionare bene la giustizia”, dove elenca diverse proposte a costo zero che ottimizzerebbero le risorse. Una di queste proposte è proprio la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

“E’ da 45 anni che sono in magistratura, e, da 45 anni, sento dire che la geografia degli uffici giudiziari deve essere modificata. Infatti, la legge che disciplina la presenza sul territorio delle procure e dei Tribunali, è una legge di fine 800, quando il nostro paese era un altro, quando l’economia del nostro paese era prevalentemente agricola e quando andare da Torino a Ivrea, per parlare del mio paese, era un’avventura. Oggi le cose sono completamente cambiate ma i tribunali sono ancora distribuiti allo stesso modo. Secondo una stima ci sono in Italia tra i 60 e gli 80 tribunali in Italia inutili o superflui." 

“Questo ministro– continua Caselli- sta provando a modificare qualcosa e qui comincia il dramma perchè fisiologicamente, molti di coloro che vivono o operano in quel Tribunale che deve essere accorpato si lamentano. Queste reazioni hanno sicuramente una componente localistica, perchè son ferite che in quel tessuto sociale vengono inferte, però, l’interesse generale del funzionamento della giustizia si scontra con quello o un altro interesse specifico del territorio.

“Io non so se valga la pena salvare Imperia o Sanrermo o Albenga– conclude il giudice Gian Carlo Caselli- non ho i dati e non ho titolo e i numeri, ho già i miei problemacci come Procuratore di Torino. E’ una materia molto controversa, una guerra tra poveri, infatti né per Imperia, né per Sanremo è facile rinunaciare a qualcosa, ma in un quadro di carattere generale non posso che ribadire la necessità di questa riforma. Già alla fine dell’anno scorso io l’avevo scrivevo, perchè questa riforma è necessaria.” 

IL VIDEO DI PIERLUIGI BALESTRA