INTERVISTA a Gian Carlo Caselli: “Dovevo pagare il processo Andreotti”/ GUARDA IL 2° VIDEO

8 agosto 2012 | 12:29
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INTERVISTA a Gian Carlo Caselli: “Dovevo pagare il processo Andreotti”/ GUARDA IL 2° VIDEO

Il Giudice Caselli ha risposto alla domanda su una legge del 2005, scritta e approvata dal Parlamento, che gli ha impedito di essere nominato per una importante carica.

“Dovevo pagare il processo Andreotti”. Così Gian Carlo Caselli, durante l’intervista che si è svolta domenica sera in Piazza Mazzini a Cipressa, ha risposto alla domanda su una legge del 2005, scritta e approvata dal Parlamento, che gli ha impedito di essere nominato per una importante carica. In quell’anno scadeva il mandato del Procuratore Nazionale Antimafia Piero Vinia, e il consiglio superiore aveva pubblicato il bando e i magistrati avevano fatto domanda.

Dopo una serie di difficoltà, il Consiglio Superiore della Magistratura decide di tenere solo due domande: una è quella di Pietro Grasso, e l’altra è proprio quella del Giudice Caselli. La corsa per la nomina però, è stata fermata da una legge che il Parlamento ha votato in pochissimo tempo e che impediva di partecipare al concorso per la nomina di Procuratore Nazionale Antimafia, a chiunque avesse superato i 65 anni di età. A quel punto il nome di Gian Carlo Caselli è stato cancellato e Pietro Grasso è divenuto Procuratore Nazionale Antimafia. La legge, a giochi ormai fatti, sarà giudicata anticostituzionale.

Ecco come Caselli ha spiegato quanto avvenuto:
“Tutto questo è successo perchè io dovevo pagare il processo Andreotti, processo che si è chiuso in Cassazione con una pronunzia di responsabilità penale del senatore Andreotti, per aver commesso il delitto di Associazione a delinquere con Cosa Nostra. Potrò sembrarvi arrogante, ma oso dire che sono orgoglioso, perchè non c’è nessun altro magistrato in Italia, e mi sembra neanche nel mondo, che ha avuto l’onore di una legge pensata e approvata contro di lui perchè aveva fatto il suo dovere e sono orgoglioso di essere stato colpito per questo motivo”.