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Il racconto dell’avventura sul percorso Imperia-Limone di Alessandro Bellotti di Monesi Young

23 agosto 2012 | 11:49
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Il racconto dell’avventura sul percorso Imperia-Limone di Alessandro Bellotti di Monesi Young

Sono appena tornati i 30 partecipanti al trekking da Imperia a Limone Piemonte attraverso Monesi, quattro giorni all’insegna dell’avventura sulle Alpi Liguri

Di ritorno dall’ edizione 2012 dell’ Imperia – Limone a piedi la prima consapevolezza è che si, esistono spunti di evasione dalla vita frenetica che quasi tutti facciamo, alternative che consentono ancora di “respirare”, di assaporare la quiete e il piacere della socializzazione,  della vita di gruppo, ed e’ quello che ho potuto personalmente sperimentare tramite l’
esperienza appena vissuta.
Quattro giorni per percorrere 108 km a piedi, da Oneglia a Limone, immersi nella natura delnostro entroterra camminando lungo antiche vie pastorali, attraversando scenari mozzafiato e sconosciuti a molti… Detto così parrebbe quasi poetico, poi inizi a preparare lo zaino e ti accorgi che pur avendo deciso di portare “quattro cose” sembra pesantissimo.
E vogliamo parlare del caldo terribile di questi giorni? E ci saranno le zanzare!! E se dovesse piovere? E se non ce la dovessi fare? Non è che mi abbandoneranno per strada? Qui nasce la sfida con se stessi, la voglia di raggiungere una meta a tutti costi, nasce la voglia di partecipare davvero a qualcosa di nuovo che e’ quasi alla portata di tutti, anche di quelli che non l’ avrebbero mai detto e che invece ce l’ hanno fatta!
Quest’ anno per la prima volta, dopo sei edizioni, e’ stato raggiunto il numero di ben 30  partecipanti, 30 coraggiosi tra i 18 ai 61 anni, che hanno raccolto la sfida e che supportati costantemente dagli organizzatori e da un numeroso ed entusiasta staf di collaboratori si sono cimentati in questa lunga camminata:

Giorno 1:
Quando ti dicono che si parte alle ore 7:00 da Piazza Dante, zaino in spalla, scarponcini ai piedi già verrebbe da chiedersi “Ma chi me l’ha fatto fare? Sono in vacanza!”, poi ti ritrovi al luogo di partenza, un cafè tutti insieme, quattro battute per sciogliere la tensione e via!
Partiti! Improvvisamente non sei più spaesato in mezzo a un gruppo di estranei, ma fai parte di un piccolo “progetto”, di una piccola famiglia con la quale trascorrerai quattro giorni e già quello fa sembrare il passo più leggero. Poi arrivi a quota 733 m. presso la cappella del Monte Acquarone dopo esserti lasciato alle spalle il mare, i palazzi, l’ asfalto,  attraversando la cresta che sovrasta la borgata di S. Agata e di Montegrazie e quando intravedi lo staf che ti attende con i panini per il pranzo e le taniche dell’ acqua fresca credo sembri un miraggio … un’ oasi nel deserto. E ora che sei lì non vorrai mica arrenderti? Si riparte, punto di arrivo della prima tappa quota 1167 m, Colle d’ Oggia, presso il campo base dove ad attendere i 30 temerari c’è una maxi grigliata, la musica, il vino, e una notte talmente piena di stelle da essere quasi commovente! ( … ci sono anche le zanzare, ma giuro si sta talmente bene tutti insieme che sembra passare in secondo piano Imperia – Limone 2012e poi dormire in tenda è davvero divertente!)

Giorno 2:
Sveglia di primo mattino, l’ alba ci saluta mentre si fa colazione e ci si prepara a quella che forse sarà la tappa più faticosa: si afronta Monte Grande, quota 1627 m e il Colle della Mezzaluna, quota 1454 m, per giungere attraverso praterie e alpeggi presso il Colle del Garezzo a quota 1795 m. La strada è di certo lunga e il sole non dà tregua, ma la bellezza del paesaggio è una valida motivazione per proseguire e nel primo pomeriggio, subito dopo essersi riposati e aver pranzato, si riparte verso il Monte Frontè, quota 2152 m, da dove è possibile ammirare tutto l’ arco delle Alpi Marittime e Monesi circondata dalle piste da sci e dove, se si guarda bene, è possibile incontrare qualche rara stella alpina.
Finalmente in serata si arriva al Rifugio Sanremo, quota 2081 m, per la cena e il pernottamento assistiti dall’ instancabile staf … (quest’ anno hanno addirittura preparato la rattatuia!). Aperitivo con vista su un tramonto da film e con i camosci che pascolano
tranquilli nei prati circostanti … Il gruppo oramai è afatato, si ride, si scherza e anche la fatica sembra dissolversi!

Giorno 3:
Anche oggi il sole ci fa compagnia, ma finalmente l’aria è meno calda, si respira e la terza tappa viene afrontata dai partecipanti con maggiore tranquillità. Lo staf ci lascia, da questo punto in avanti si prosegue contando sulle proprie forze e comunque i panini per il pranzo sono già pronti negli zaini e si riparte … Si riempiono le borracce, qualche barretta di cioccolata, una mela, e rieccoci in cammino attraverso due itinerari diferenti che ognuno può scegliere a seconda delle proprie capacità e del grado di stanchezza: si può affrontare il percorso lungo le creste percorrendo il sentiero che si snoda dalla vetta del
Monte Saccarello a quota 2201 m verso la cima Missun (2356 m) e il Monte Bertrand (2482 m),  oppure attraversare il bosco delle Navette incamminandosi verso la suggestiva strada militare, ove si incontrano pastori con le greggi e tracce del passaggio del lupo e dove di tanto in tanto è possibile scorgere l’ aquila. Uno scenario indimenticabile ci accompagna, il cuore è sollevato, la fatica molta, ma ormai si intravede la meta e nessuno si arrende,  neanche Daniele con le vesciche e Jacopo che ha male ha un ginocchio, nessuno vuole tornare a casa e lasciarci a metà di questa meravigliosa esperienza e quindi, con le dovute cautele, proseguiamo sino al Rifugio Don Barbera, quota 2079 m, dove si pernotta e si cena e dove solitamente è possibile fare una doccia calda. Quest’ anno, causa siccità, l’ acqua è limitata e allora ecco … qualcuno riempe le borracce e finisce a gavettoni nel prato fuori al rifugio! Neanche questi piccoli imprevisti sembrano minare il buonumore ed è veramente bello poter constatare l’ affiatamento e la collaborazione che si è creata nel gruppo!

Giorno 4:
In partenza di buon’ ora! La meta finale è vicina! Ci lasciamo alle spalle il rifugio Don Barbera per incamminarci verso i monti afacciati sulla Francia, attraversiamo i pascoli,  incrociamo due ragazzi che fanno il nostro stesso percorso a cavallo e qualcuno che inveceprocede nella direzione opposta, si scambia qualche parola e poi di nuovo in cammino superando Capanna Morgantin (2227 m), Colle della Boaria (2102 m) fino alla ripida discesa del vallone di San Giovanni (1553 m). Ecco Limone sullo sfondo, si raccolgono le energie per arrivare alla meta … ma come? Siamo già arrivati? E’ così bello questo nuovo gruppo che si
è appena creato! Allora ancora una piccola sosta, c’ è un laghetto che si è formato lungo un piccolo rivo d’ acqua, si pranza, ma prima un tufo ristoratore e una rinfrescata …  rigenerati!
Si arriva a Limone (1050 m) di gran passo, una birra, un gelato e uno sguardo alla montagna che ci lasciamo alle spalle. Ci siamo tutti? Ecco arriva l’ ultimo felice di non essersi arreso!  Annalisa compra una cartolina e scrive: “ i soldi più ben spesi di tutta la stagione, un’ esperienza indimenticabile” e la fa firmare a tutti i partecipanti, poi la spedisce alla sede dell’ associazione organizzatrice dell’evento, Monesi Young.  Nel cuore un po’ di nostalgia, il treno ci riporta svelto verso casa.
E così la sesta edizione dell’ Imperia – Limone a piedi è terminata, tutti sembrano felici e per Monesi Young e lo staf è una grande, grandissima soddisfazione. Nel perfetto stile dell’ Associazione organizzatrice che punta a essere GREEN si è riusciti, grazie alla collaborazione di tutti i partecipanti, a realizzare durante i quattro giorni di cammino la raccolta diferenziata dei rifiuti …(Incredibile! Superate le prime difcoltà, non è poi così tanto complicato!!) e con questo primo evento “sperimentale” siamo anche riusciti a realizzare il sogno di poter avere un IMPATTO ZERO sull’ ambiente che ci circonda:  LIFEGATE pianterà per noi un quantitativo di alberi in compensazione alle nostre emissioni di CO2.
Un’ esperienza indimenticabile, negli occhi ancora i paesaggi che hanno fatto da cornice ai nostri passi, la quiete della notte così piena di stelle, tanti nuovi volti, amici e la consapevolezza che se si vuole anche le sfide piccole piccole come quella appena
affrontata si possono vincere! Bravi ragazzi! Abbiamo vinto tutti!
Al prossimo anno…