Il 73enne Caltagirone in carcere ad Imperia: interviene Martinelli, segretario SAPPE

7 agosto 2012 | 12:37
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Il 73enne Caltagirone in carcere ad Imperia: interviene Martinelli, segretario SAPPE

“Oggi leggo addirittura dell’interessamento del garante dei detenuti laziale Angiolo Marroni (che evidentemente pensa che Imperia sia nella sua Regione…).”

Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE (il primo e più rappresentativo della categoria) rilascia alcune dichiarazioni in merito al fatto che il caso del costruttore imperiese, Francesco Bellavista Caltagirone, sia approdato sul tavolo del Garante dei Detenuti, Angiolo Marroni.

“Mi sembrano davvero singolari le dichiarazioni che periodicamente vengono rilasciate dai vari parlamentari ed ex ministri che si sono via via recati nel carcere di Imperia dove è detenuto il presidente di Acqua Marcia, Francesco Caltagirone Bellavista, coinvolto nell’inchiesta giudiziaria sul Porto della città ligure. Oggi leggo addirittura dell’interessamento del garante dei detenuti laziale Angiolo Marroni (che evidentemente pensa che Imperia sia nella sua Regione…)."

"Le trovo singolari- continua Martinelli- perche tutti dicono di voler vedere quali sono le condizioni in cui versa il carcere imperiese ma, in realtà, quasi mai si fanno un giro di tutta la struttura detentiva e mai ritengono opportuno incontrare i rappresentanti sindacali della Polizia penitenziaria e neppure gli altri detenuti oltre a Caltagirone Bellavista. Chissà se tutto questo interessamento per il carcere di Imperia nel quale è presente un detenuto di serie A produrrà poi fatti concreti: per ora ci troviamo davanti a un carcere nel quale la carenza di personale di Polizia Penitenziaria è significativa (25 Agenti in meno negli organici), il sovraffollamento è estremamente pesante (erano circa 113 i detenuti presenti ad Imperia il 31 luglio scorso, dei quali il 65% circa gli stranieri, rispetto ai 69 posti letto regolamentari) ed i detenuti che lavorano sono una percentuale irrisoria, con ciò favorendo l’ozio in carcere e l’acuirsi delle tensioni che nel recente passato hanno visto alcuni detenuti scontrarsi nella sala socialità del carcere." 

Conclude il degretario della SAPPE: "Condizioni, sovraffollamento e carenza di poliziotti, che si ripercuotono negativamente sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate e soprattutto di coloro che in quelle sezioni detentive svolge un duro, difficile e delicato lavorato, come quello svolto dai poliziotti penitenziari. Tutte cose che avremmo detto anche ai parlamentari ed ex ministri venuti ad accertarsi delle condizione di un detenuto eccellente ristretto a Imperia, se solo avessero avuto la sensibilità di incontrare i rappresentati dei poliziotti…”.