Fuochi di Dolceacqua: l’impresa per raggiungere il paese dell’entroterra raccontata da un lettore

19 agosto 2012 | 07:34
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Fuochi di Dolceacqua: l’impresa per raggiungere il paese dell’entroterra raccontata da un lettore
Fuochi di Dolceacqua: l’impresa per raggiungere il paese dell’entroterra raccontata da un lettore
Fuochi di Dolceacqua: l’impresa per raggiungere il paese dell’entroterra raccontata da un lettore

“Ci hanno indicato una strada alternativa sulla destra dove avremmo potuto raggiungere Dolceacqua. imbocchiamo la strada in questione e dopo circa 300 metri divente sterrato, poi comincia ad inerpicarsi, le moto sollevano polvere, siamo a decine.”

Sono a scrivervi queste righe in merito alla manifestazione pirotecnica svoltasi ie sera a Dolceacqua. Premetto che sono venuto a conoscenza dell’evento leggendo l’agenda delle manifestazioni dei quotidiani con la pagina locale e che veniva indicata come ora per lo svolgimento della manifestazione stessa le 22.30 .
Parto da Arma in moto in compagnia di una mia amica verso le 21.15 e strada facendo arriviamo tranquillamente dopo l’abitato di Camporosso, quando dopo circa un chilometro troviamo una pattuglia della polizia stradale che sbarra la strada. Premessa doverosa erano le 21.45 . Gli agenti ci dicono che la strada è bloccata e non si può passare nè in auto, nè in moto….a come diciamo in molti perchè con la moto nò? Perchè nò è stata la risposta. i ci hanno indicato una strada alternativa sulla destra dove avremmo potuto raggiungere Dolceacqua. imbocchiamo la strada in questione e dopo circa 300 metri divente sterrato, poi comincia ad inerpicarsi, le moto sollevano polvere, siamo a decine, forse un centinaio, moto di tutti i tipi, donne con bambini, coppie di giovani e meno giovani. La strada continua a salire nel buio più completo ora è diventata una tagliafuoco (le conosco molto bene), scooter che si fermano in salita, ragazze spaventate dal burrone slla sinistra, alcuni si tamponano, altri decidono di tornare indietro aggiungendo al pericolo del sentiero anche la problematica del flusso di moto in senso contrario. Dopo circa 3/4 chilometri di questo incubo, tutti impolverati da sembrare piloti della Dakar, arriviamo alle 22.10 a Dolceacqua dalla parte destra, cioè tagliati fuori dal paese, ci troviamo delle transenne e alla nostra richiesta di poter attraversare il ponte i "signori" della "Protezione Civile" (Ma quale protezione??) ci dicono che dobbiamo stare lì e se non ci và possiamo anche tornare indietro…..indietro?????? Per quella tagliafuoco??? Bella accoglienza!!!! Abbimo passato la serata in mezzo agli alberi a non vedere assolutamente nulla, inondati dal fumo dei fuochi e per giunta oltre al danno la beffa finale….ci hanno fatto aspettare 20 minuti alla fine dei fuochi perchè non si poteva passare sul ponte!!! Morale….Dolceacqua è come la barzelletta dei comici di Colorado…torta di riso o piglialo…………torta di riso finita!!!! Un’ organizzazione penosa, con personale assolutamente impreparato e inaffidabile, con poliziotti che ridevano appoggiati al ponte senza fare nulla, d’altronde perchè stupirsi, non siamo in Italia??????