Bruno Marra, Segretario Provinciale PSI, scrive una lettera aperta ai consiglieri
“Nello scorso mese di marzo mi ero preso la libertà di richiamare la Vs. attenzione su alcune norme che riguardano le società partecipate dagli enti locali.”
Ai Sigg. Consiglieri Comunali
c/o Palazzo Bellevue
Ai sigg. Revisori del Comune
c/o Palazzo Bellevue
Egregi Consiglieri e Revisori dei Conti del Comune di Sanremo,
nello scorso mese di marzo mi ero preso la libertà di richiamare la Vs. attenzione su alcune norme che riguardano le società partecipate dagli enti locali.
Una delle norme richiamate riguardava l’art 6 comma 6 legge 122 / 2010 che prevede “Nelle società inserite ne conto economico consolidato della pubblica amministrazione,come individuate dall’ISTAT ai sensi del comma 3 dell’art. 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché nelle società possedute direttamente o indirettamente in misura totalitaria,alla data del presente provvedimento dalle amministrazioni pubbliche, il compenso di cui all’art 2389, primo comma, del codice civile, dei compensi degli organi di amministrazione e di quelli di controllo è ridotta del 10%. La disposizione di cui al primo comma sin applica a decorrere dalla prima scadenza del consiglio o del collegio successiva alla data di entrata in vigore del presente provvedimento ….”
Potete quindi immaginare la mia sorpresa quando , da un rapido esame della nota integrativa del bilancio della “Casino S.p.A.” al 31 dicembre 2011, mi sono accorto che gli emolumenti corrisposti al collegio sindacale nell’esercizio 2011 anziché diminuire del 10 % erano aumentati di circa il 6 % passando dagli € 96.292,00 dell’esercizio 2010 ad € 101.530,00.
A riguardo, ciò che più di tutto mi ha indisposto è stata la presa per i fondelli dei cittadini; in occasione infatti della nomina del Collegio Sindacale era stata data la notizia sui media locali che era stato effettuato un grande risparmio sui loro emolumenti, risultato di una “spendig review” ante Monti.
Notizia di risparmio che proveniva dallo stesso verbale dell’assemblea di Casinò spa del 22 luglio 2011 nel quale si legge: “In ordine ai compensi il dott. Maurizio Delfino, nel ringraziare i Soci per la conferma, ha chiesto di mantenere inalterati i compensi del Collegio Sindacale determinandoli forfettariamente nella stessa misura spettante per l’esercizio 2010, ritenendo l’intero Collegio di voler contribuire alla politica perseguita dal C.d.A. e richiesta dai soci”.
Quindi non solo non si è rispettata la legge, che prevedeva una riduzione, ma addirittura ci si autocompiace per una presunta rinuncia ad un aumento non dovuto.
A questo punto non ho potuto esimermi dall’approfondire ulteriormente le modalità di determinazione dei compensi del Collegio Sindacale del Casinò, ed in particolare quello del Presidente .
Premetto che nell’esercizio 2011 vigevano ancora le tariffe professionali e che l’art 27 dello statuto della Casino S.p.A. recita “ Il compenso spettante ai componenti effettivi del Collegio Sindacale è determinato negli importi minimi stabiliti dalla Tariffa Professionale per i Dottori Commercialisti in vigore, con esclusione delle maggiorazioni previste dalla Tariffa stessa a qualsiasi titolo, fatta eccezione per la sola applicazione agli onorari di cui alle lettere a) e b) dell’art 37 della Tariffa a favore del Presidente del Collegio Sindacale ai sensi del comma quinto del medesimo articolo 37”.
Ho così constatato che al Presidente è stato riconosciuto un aumento del 50% rispetto agli altri sindaci non solo sugli emolumenti di cui alle lettere a) e b) della tariffa, come sopra previsto, ma anche sugli emolumenti di cui alla lettera c) che, ricordo, sono quelli relativi alla presenza nelle riunioni delle assemblee o del C.d.A, .
Ho quindi scoperto che tale aumento corrisposto al Presidente sulla lettera c) corrisponde, in base ad un calcolo approssimativo, ad una presenza in riunioni per un totale di circa 338 ore, visto che per tale voce gli è stata riconosciuta la somma di € 26.250,00 e la tariffa prevede un compenso orario – che mi pare già ragguardevole e remunerativo – di € 77,47 ( 77,47 x 338 = 26.184,00 ).
Ma le riunioni dei consigli d’amministrazione e le assemblee della società del Casinò nel 2011 nella migliore delle ipotesi sono durate – a mio avviso – complessivamente il 20 % di tale monte ore.
Come la mettiamo ? E nel 2012 cosa succederà ?
In presenza di una tale macroscopica violazione di legge credo sia corretto chiedere ai membri del Collegio Sindacale di ricalcolare immediatamente gli emolumenti che loro competono.
Inoltre occorre segnalare al Presidente del Collegio che quanto da lui affermato in sede di Assemblea e riportato a verbale, ovvero di aver rinunciato ad una parte di un possibile maggiore emolumento spettategli, e ciò per aiutare la Casino S.p.A, non è assolutamente vero, anzi.
Al sindaco che ha deliberato gli emolumenti e che con tono trionfalistico, da “spacconcello”, come gli è solito, ha pubblicizzato il raggiunto obbiettivo di “spending review” ben prima di Monti, dico che la cosa è assolutamente non vera, anzi.
E lo invito, lui che non perde occasione per lanciare strali contro i lavoratori subordinati e loro presunte responsabilità ( lavoratori del casinò, di Amaie, del comune ecc. ecc, ) , a verificare le responsabilità dei dirigenti di Casinò spa, assunti con suo placet (è andato persino in Egitto per cercarne uno !!!! ) con emolumenti di tutto riguardo e con risultati, almeno ad oggi, di ben poco riguardo.
Con un occhio al futuro è bene avviare un’ urgente discussione in seno al Consiglio Comunale affinché l’azzeramento delle tariffe professionali, legiferato per stimolare la concorrenza, non venga invece utilizzato dai pubblici amministratori per costituirsi clientele super pagate con i soldi della collettività, in barba alle norme di contenimento dei conti pubblici.
Cordiali saluti
Bruno Marra (Segretario Provinciale PSI)