Alcune riflessioni di Antonio Chiappe e Pasquale Mileto del Comitato Saint Charles

20 agosto 2012 | 06:50
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Alcune riflessioni di Antonio Chiappe e Pasquale Mileto del Comitato Saint Charles

Ora però è giunto il momento di fare la conta e sperare che ognuno di noi preso singolarmente si assuma le proprie responsabilità uscendo allo scoperto e manifestare senza nessuna remora da che parte sta.

In questi giorni, sulla chiusura dell’ospedale Saint Charles di Bordighera, si sono avvicendati tutti a dire la propria, sia essi singoli cittadini, partiti politici, forze sociali ed economiche di tutto rilievo, tanto che, se prevarrebbe l’onestà intellettuale delle loro esternazioni, il problema sarebbe risolto senza più versare lacrime e sangue. Invece no! Qualcuno continua a predicare bene ma nei fatti razzola male.
Ora però è giunto il momento di fare la conta e sperare che ognuno di noi preso singolarmente si assuma le proprie responsabilità uscendo allo scoperto e manifestare senza nessuna remora da che parte sta. Quindi se c’è come c’è la certezza e la convinzione che l’ospedale ed il pronto soccorso vanno mantenuti e potenziati lo dica ORA e SUBITO ed in maniera inequivocabile, attraverso un appello pubblico ufficiale. Da qui parte la vera crociata del buon senso e della fermezza, bloccando ogni ulteriore tentativo di decisione a sfavore del nostro nosocomio bordigotto e contro quei responsabili che da sempre osteggiano questo nostro fiore all’occhiello della sanità Intemelia, prima con il graduale smantellamento dei reparti, e la evidente speculazione sulle quote capitarie, poi con i tagli indiscriminati per chiudere con la questione morale colpendo la dignità di tutti i cittadini che, continuano ad assistere indifesi al depauperamento di un pronto soccorso efficiente, ad un punto di primo intervento, oggi solo in vigore nella steppa del Congo, dimenticando che stiamo parlando di una struttura ospedaliera Bordigotta, oggetto, per’altro, di una convenzione notarile, finalizzata al mantenimento di struttura ospedaliera sin e qua non .
E’ inconcepibile continuare a pensare al declassamento di tutto ciò, senza tener conto della posizione strategica del ns. ospedale nel contesto Europeo ed Internazionale e la validità di una struttura ospedaliera che se non ci fosse stata avremmo dovuto crearla in loco per le peculiarità e le caratteristiche comunitarie esistenti. Realtà ove tutto passa da un contesto economico e sociale Europeo che va difeso, ampliato e rafforzato. Quindi, tagliando corto, e non sprecare più fiumi di parole nei confronti di chi è sordo e non vuole sentire; L’invito a questo punto diventa categorico! Uscire tutti allo scoperto con ogni mezzo (lecito ovviamente) e dire unicamente BASTA!! QUESTO BISNESS NON SA DA FARE.
OGNI CITTADINO DUNQUE USI QUALUNQUE MEZZO DEMOCRATICO PER DIRE BASTA E LO FACCIA ORA! SUBITO! ADESSO!!!
La salute è di tutti e non si deve speculare su di essa costi quel che costi. Domani saremo sicuramente fieri per quello che stiamo facendo oggi, per noi, per voi, per tutti.
PERTANTO, VENERDI 7 SETTEMBRE 2012 ALLE ORE 17.00
TUTTO IL COMPRENSORIO INTEMELIO, NESSUNO ESCLUSO, DONNE, UOMINI, BAMBINI, ANZIANI SCENDEREMO IN PIAZZA CON RADUNO NEL PIAZZALE DELL’OSPEDALE PER MANIFESTARE CIVILMENTE IL NOSTRO DISSENZO CON LA DOVUTA DETERMINAZIONE.