Anche in provincia si firma il referendum abrogativo indennità parlamentari:è mistero sulla validità

26 luglio 2012 | 11:15
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Anche in provincia si firma il referendum abrogativo indennità parlamentari:è mistero sulla validità

Infatti “non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”.

I Comuni più importanti del Ponente ligure hanno, in Ufficio Elettorale, i moduli relativi alla raccolta firme per il referendum inerente all’abrogazione parziale dell’indennità per i parlamentari. Imperia, Taggia, Sanremo, Ventimiglia, tutti, contattati telefonicamente, hanno confermato, che i moduli sono presenti, chi li ha ricevuti a giugno e chi li ha ricevuti a luglio, a volte pochi, ma che sono arrivati e che l’affluenza è abbastanza elevata. Unione Popolare ha promosso, tramite internet e attraverso gli uffici elettorali di tutti i Comuni italiani, il Referendum che vuole abolire la diaria dei parlamentari,cioè il rimborso spettante a ogni deputato o senatore della Repubblica per il suo soggiorno a Roma. Iniziata a maggio, la raccolta firme dovrà arrivare, entro il 30 luglio a 500 mila sottoscrizioni per essere presentata in Cassazione. 

E’ mistero però sulla validità del Referendum. Infatti in molti hanno dichiarato che le firme raccolte sono destinate a cadere nel vuoto. Grillo, ad esempio, con una comunicazione su facebook ha dichiarato “Il movimento 5 stelle non sta raccogliendo firme per il referendum anti-casta perché questi referendum, allo stato attuale delle cose sono una bufala”. Infatti, secondo la legge 352 del 1970 la richiesta di referendum deve essere presentata alla Corte di Cassazione entro 3 mesi dalla data del timbro apposto sui fogli da parte del funzionario comunale competente, dunque entro il 30 settembre 2012. Ma, secondo l’articolo 31 di questa legge “non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”. Che fine faranno queste firme dunque, rimane un mistero, e i cittadini sono perplessi su questa petizione e sulle modalità con cui il Referendum è stato promosso da Unione Popolare