Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno

18 giugno 2012 | 09:16
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Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno
Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno
Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno
Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno
Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno
Rogo capannone Ventimiglia:non esclusa causa accidentale. Casuale la presenza del commissario Bruno

Il giorno prima l’incendio, infatti, una busta, contenente alcuni proiettili calibro nove, forse 2, indirizzata a Bruno, uno dei tre commissari prefettizi ventimigliesi, è stata intercettata al centro smistamento delle Poste Centrali, a Roma.

Potrebbe essere accidentale, forse dovuto a un sovraccarico di tensione ed energia elettrica, la causa dell’incendio avvenuto venerdì e che ha semidistrutto un magazzino, di circa 1500 metri quadri, ex deposito della ditta "San Giorgio" (di Luigi Mingherlino), situato in via Peglia 36 nei pressi dello stadio "Morel".

Sembra inoltre che la presenza sul luogo del rogo di Giovanni Bruno, commissario prefettizio di Ventimiglia, fosse del tutto accidentale, anche se Via peglia non è esattamente una strada di passaggio. Il giorno prima l’incendio, infatti, una busta, contenente alcuni proiettili calibro nove, forse 2, indirizzata a Bruno, uno dei tre commissari prefettizi ventimigliesi, è stata intercettata al centro smistamento delle Poste Centrali, a Roma.

Sull’atto intimidatorio sta ora indagando la polizia di Roma. Probabilmente il fascicolo potrebbe passare in mano ai carabinieri del nucleo provinciale di Imperia, così come è probabile che la Procura di Sanremo apra un fascicolo sul caso. Non è ancora chiaro ne’ da chi proviene la busta ne’ il perchè del gesto. Potrebbe trattarsi di un’intimidazione contro l’attuale attività di commissario svolta da Bruno insieme ai colleghi Luciana Lucianò e Antonio Lucio Garufi: il ‘triumvirato’ che governa Ventimiglia dopo lo scioglimento del consiglio per presunte infiltrazioni mafiose.