Minacce e tentata estorsione dietro il restauro di una barca a Sanremo: sentito il primo testimone

20 giugno 2012 | 12:39
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Minacce e tentata estorsione dietro il restauro di una barca a Sanremo: sentito il primo testimone

Nella giornata odierna è stato sentito il primo test, Sezgin Macit, un marinaio turco che aveva assistito al litigio dei due imputati. Il processo è stato rinviato al 13 febbraio 2013 per l’audizione di un altro testimone.

Si è aperto oggi in tribunale a Sanremo il processo per tentata estorsione, minacce e lesioni, che vede sul banco degli imputati: Gabriele Bruno, 54 anni, di Cuneo e Fortunato Russo, 61 anni, artigiano di Sanremo, per fatti commessi il 16 marzo del 2007, nella citta’ dei fiori. L’accusa piu’ pesante, quella di tentata estorsione, viene contestata a Russo, difeso dall’avvocato Aldo Prevosto.  Nella giornata odierna è stato sentito il primo test, Sezgin Macit, un marinaio turco che aveva assistito al litigio dei due imputati. Il processo è stato rinviato al 13 febbraio 2013 per l’audizione di un altro testimone.

Russo era stato incaricato da Bruno (difeso dall’avvocato Cannoni) di restaurare la sua imbarcazione per una cifra di 40mila euro. L’artigiano, tuttavia, gli avrebbe chiesto un’ulteriore somma a saldo della prestazione, minacciandolo – sempre secondo l’accusa – di non ridargli piu’ indietro l’imbarcazione o, peggio ancora, di riempire di sabbia il serbatoio della stessa. Fortunato avrebbe, poi, minacciato con un taglierino il rivale, colpendolo con le mani sul collo.

Quest’ultimo, invece, e’ accusato di lesioni e minacce per avere, a sua volta, aggredito con calci, pugni e graffi, l’artigiano che riporto’ ferite guaribili in 10 giorni, minacciando di gambizzarlo. Il giudice Lorenzo Purpura ha aggiornato il processo al prossimo 20 giugno.