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Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina

15 maggio 2012 | 11:41
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Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina
Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina
Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina
Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina
Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina
Venerdì 18 maggio: “Arresto cardiaco, il defibrillatore scende in campo…e non solo!”/ La locandina

“Perchè il 50% degli arresti cardiaci dell’ultimo biennio, non sarebbero finiti con una morte se ci fosse stata una preparazione maggiore da parte della popolazione” dichiara Stefano Ferlito, direttore dipartimento emergenza.

 Si terrà il 18 maggio allle 17.00 presso il Palafiori di Sanremo, l’incontro "ARRESTO CARDIACO, il defibrillatore scende in campo…e non solo". Il titolo del seminario dice già molto sullo scopo della manifestazione e degli organizzatori: "E’ importante avere i mezzi tecnici, come ad esempio il defibrillatore, ma ancora più importante è avere persone comuni formate e pronte a intervenire nel caso di un arresto cardiaco, tutto questo ovviamente con l’aiuto telefonico del 118, perchè il 50% degli arresti cardiaci dell’ultimo biennio, non sarebbero finiti con una morte se ci fosse stata una preparazione maggiore da parte della popolazione" dichiara Stefano Ferlito, direttore dipartimento emergenza.

L’incontro, (GUARDA LA LOCANDINA) realizzato grazie alla partecipazione del comune di Sanremo, della provincia di Imperia e del Coni, sarà aperto a tutta la cittadinanza, al mondo dello sport, della scuola, del volontariato, e interverrano specialisti con testimonianze dirette, simulazioni e un dibattito finale. Il seminario, o corso, sarà diviso in due parti, la prima prettamente tecnica in cui interverrano gli specialisti Annalisa Bellutti, medico emergenza territoriale 118 imperia soccorso, Fiorenzo Miccoli, direttore area cardiologie, Giorgio Ardizzone, direttore area rianimazioni e anestesie e Riccardo Borea, responsabile pediatria d’urgenza.

Ci sarà anche un secondo momento, più pratico e ancora più stimolante in cui si vedranno simulazioni dei volontari, ma anche del pubblico, si chiameranno i cittadini e ci sarà un collegamento con la centrale 118 e si vivrà una chiamata d’urgenza e la sua gestione, dopo di chè si avvierà un dibattito aperto a tutti. Ci saranno anche delle testimonianze toccanti e significative, come quella del calciatore della sanremese che durante l’allenamento l’anno scorso, ha avuto un malore ed è stato prontamente soccorso. Oppure come quella di un assistente bagnante, che attraverso il suo pronto intervento ha salvato una bambina che si era sentita male in spiaggia.

Dichiara Stefano Ferlito: "Le persone pensano che ci voglia un supereroe per soccorrere una persona che è in arresto cardiaco, ma non è così, e una legge del 2001, prevede che anche i cosiddetti "laici" possano intervenire. Infatti tramite la telefonata al 118 riusciamo a fare un primo soccorso anche a chi non ha mai fatto nè corsi ne approfondimenti su cosa fare di fronte ad un arresto cardiaco. Ci sono 26 defibrillatori allocati in posti pubblici e lasciati a persone che sappiamo che possono intervenire prontamente, ma il defibrillatore è totalmente inutile se non ci sono persone in grado di poterlo usare. Se ci fosse stata una adeguata formazione e preparazione nell’ultimo biennio ci sarebbero stati il 50% circa in meno di decessi per arresto cardiaco."
Ha continuato l’intervento Riccardo Borea, responsabile pediatria d’urgenza: "Bisogna riuscire a trasmettere il messaggio, anche tramite l’incontro di venerdì, di formarsi perchè si possono salvare delle vite, e quella vita potrebbe essere un parente, collega o amico. Dobbiamo sensibiliazzare e essere noi i primi sensibili, perchè poter salvare il 50% di vite non è poco. Negli adulti la patologia cardiaca è più importante e se i ragazzini di 18 anni facessero tutti questo corso di formazione salverebbero la vita a moltissime persone."

Roberto Mureddu, responsabile aritmologia clinica interventistica, ha infine così dichiarato:"I nostri pazienti li vediamo quando arrivano nell’ospedale e li portiamo verso una terapia, impianto del defribillatore, terapia intensiva e così via, e con il sistema del 118 molti pazienti riusciamo a recupaerli. Posso fare l’esempio di un paziente recuperato a casa a Imperia la settimana scorsa, è stato defibrillato a casa, ricoverato in rianimazione a Imperia e ieri si è ripreso dal punto di vista cerebrare e giovedì mattina gli impiantiamo un defribillatore e lo salviamo. Se riuscissimo ad avere una rete di persone istruite e che potessero dare un primo aiuto di massaggio cardiaco sarebbe fondamentale per un buon primo soccorso. E sarebbe importante che anche nelle società sportive ci fosse la possibilità di usufruire di un corso per saper usare il defibrillatore. Perchè noi medici quello che facciamo lo facciamo dopo l’arresto cardiaco."