Pellegrinaggio Mariano in chiusura degli incontri per la formazione del Clero

17 maggio 2012 | 09:00
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Pellegrinaggio Mariano in chiusura degli incontri per la formazione del Clero
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Pellegrinaggio Mariano in chiusura degli incontri per la formazione del Clero
Pellegrinaggio Mariano in chiusura degli incontri per la formazione del Clero

Mons. Alberto Maria Careggio: “Quando un sacerdote è animato dalla carità pastorale, non è mai sazio di approfondire, tutto quanto possa rendergli più efficace la missione e raggiungere al meglio lo scopo che lo ha portato a scegliere il sacerdozio”

Presso il Santuario Nostra Signora dell’Aria Aperta di Mortola Superiore, si è tenuto il tradizionale pellegrinaggio Mariano, in chiusura degli incontri mensili per la formazione del Clero. 
Dopo il momento di preghiera, il Vescovo Diocesano, Mons. Alberto Maria Careggio ha tenuto la relazione sul tema: "Fortes in Fide" (Forti nella Fede).
"Ho riflettuto non poco su quale titolo avrei dovuto dare alla conferenza di oggi – ha così iniziato il suo intervento Mons. Careggio -, alla presenza di molti sacerdoti della Diocesi, giunti fin qui per concludere in un singolare santuario mariano gl’incontri di formazione del Clero condotti alla luce degli Orientamenti indicati dalla CEI con il documento Educare alla vita buona del Vangelo. Ci siamo pertanto soffermati, in modo particolare, sulla comunicazione della fede nella cultura digitale per poter quindi indicare alcuni cammini educativi e di formazione tanto ai genitori, quanto ai catechisti, agli operatori pastorali e agl’insegnanti di religione.  Il cammino, uno dei tanti nell’ambito dell’educazione, è appena stato abbozzato. Gli esperti in materia ci hanno messo di fronte alle problematiche pastorali derivanti dall’impatto che esercitano, soprattutto sui giovani, i nuovi mezzi della comunicazione sociale e, in vista della proposta cristiana, ne hanno esaminato gli aspetti sia negativi, sia positivi.
Quando un sacerdote è animato dalla carità pastorale, non è mai sazio di conoscere, di studiare, di approfondire, tutto quanto possa rendergli più efficace la missione e raggiungere al meglio lo scopo che lo ha portato a scegliere il sacerdozio ministeriale". 
Rivolgendosi ai suoi sacerdoti il presule ha continuato dicendo: "Tocca proprio a voi, cari parroci, promuovere la crescita spirituale e apostolica di quanti sono già assidui e impegnati nelle parrocchie: essi sono il nucleo della comunità che farà da fermento per gli altri. Affinché tali comunità, anche se qualche volta numericamente piccole, non smarriscano la loro identità e il loro vigore, è necessario che siano educate all’ascolto orante della Parola di Dio, attraverso la pratica della lectio divina, ardentemente auspicata dal recente Sinodo dei Vescovi… Auguriamoci che l’Anno della Fede, presentato da Benedetto XVI nella Lettera “Porta fidei” – ha concluso Il Vescovo Diocesano -, non debba mai trovare nella nostra Chiesa diocesana porte sbarrate e cuori induriti".