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‘Ndrangheta: questa mattina l’udienza preliminare all’operazione “Maglio 3”. Nei guai 7 del Ponente

21 maggio 2012 | 14:30
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‘Ndrangheta: questa mattina l’udienza preliminare all’operazione “Maglio 3”. Nei guai 7 del Ponente
‘Ndrangheta: questa mattina l’udienza preliminare all’operazione “Maglio 3”. Nei guai 7 del Ponente
‘Ndrangheta: questa mattina l’udienza preliminare all’operazione “Maglio 3”. Nei guai 7 del Ponente

Chiesto il rito abbreviato, subordinato alla perizia di alcune intercettazioni telefoniche, Bruzzaniti, Multari e Battista. Il pm Lari ha depositato alcune intercettazioni telefoniche relative all’attivita’ di indagine. L’udienza aggiornata al 6 giugno

Si e’ aperta stamani, di fronte al gup Silvia Carpanini, l’udienza preliminare del processo a carico di 12 imputati, presunti vertici della ‘ndrangheta in Liguria. Gli imputati, di cui 10 in carcere, uno ai domiciliari e uno in liberta’, erano stati arrestati o raggiunti da avviso di garanzia al termine dell’indagine battezzata ‘Maglio 3’ conclusasi nel giugno del 2011. L’indagine era stata condotta dai carabinieri del Ros, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia.

I personaggi del Ponente imputati di essere i promotori dell’«associazione» sono cinque: si tratta di Fortunato Barilaro, 67 anni, di Ventimiglia, Francesco «Ciccio» Barilaro, 65 anni, Michele Ciricosta, 75 anni, e Benito Pepè, 75 anni, tutti residenti a Bordighera, e diGiuseppe Marcianò, 78 anni, di Vallecrosia. 

Altri due sono invece accusati di essere degli affiliati alla ‘ndrangheta: si tratta di Vincenzo Marcianò, 34 anni, di Vallecrosia, figlio di Giuseppe, e di Vincenzo Moio, 53 anni, di Camporosso, ex vice sindaco di Ventimiglia e piccolo impresario edile. I presunti boss, quella che per i magistrati dell’Antimafia era la «commissione» che girava tra Liguria e Basso Piemonte per assegnare le «doti», una sorta di grado, agli affiliati, sono tutti assistiti dall’avvocato Marco Bosio. Ad eccezione di Marcianò si trovano tutti ancora in carcere

Erano stati raggiunti da avvisi di custodia cautelare il boss Domenico ‘Mimmo’ Gangemi e Onofrio Garcea, considerati i capi dell’organizzazione che aveva ‘locali’ in tutte le province della regione. Altri avvisi di garanzia avevano raggiunto Arcangelo Condidorio e Lorenzo Nucera. Ricoprivano poi il ruolo di ‘partecipi’ alla locale Rocco Bruzzaniti, Raffaele Battista, Antonino Multari (anche loro arrestati), Cosimo Gorizia, Domenico Violi, Domenico Calabrese, Antonino Fiumano’, Rocco Lumbaca (indagati a piede libero). 

Oggi hanno chiesto il rito abbreviato, subordinato alla perizia di alcune intercettazioni telefoniche, Bruzzaniti, Multari e Battista. Il pm Alberto Lari ha depositato alcune intercettazioni telefoniche relative all’attivita’ di indagine, sempre in materia di ‘ndrangheta, svolta dalla procura di Torino e concentrata sul Basso Piemonte. Il giudice Carpanini ha aggiornato l’udienza al 6 giugno, data in cui saranno decise le singole posizioni.