‘Ndrangheta: domani (lunedì) l’udienza preliminare all’operazione “Maglio 3”. Nei guai 7 del Ponente





Il blitz, scattato nel giugno scorso, portò i magistrati a individuare i presunti referenti di almeno due cosche liguri, la prima a Genova e la seconda nella città di confine. Per tutti e sette l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso.
E’ attesa per domattina, in tribunale a Genova, l’udienza preliminare legata all’operazione «Maglio 3» della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo ligure scattata nel giugno scorso, blitz che portò i magistrati a individuare i presunti referenti di almeno due cosche liguri, la prima a Genova e la seconda nella città di confine. Per tutti e sette l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso.
I personaggi del Ponente imputati di essere i promotori dell’«associazione» sono cinque: si tratta di Fortunato Barilaro, 67 anni, di Ventimiglia, Francesco «Ciccio» Barilaro, 65 anni, Michele Ciricosta, 75 anni, e Benito Pepè, 75 anni, tutti residenti a Bordighera, e di Giuseppe Marcianò, 78 anni, di Vallecrosia.
Altri due sono invece accusati di essere degli affiliati alla ‘ndrangheta: si tratta di Vincenzo Marcianò, 34 anni, di Vallecrosia, figlio di Giuseppe, e di Vincenzo Moio, 53 anni, di Camporosso, ex vice sindaco di Ventimiglia e piccolo impresario edile. I presunti boss, quella che per i magistrati dell’Antimafia era la «commissione» che girava tra Liguria e Basso Piemonte per assegnare le «doti», una sorta di grado, agli affiliati, sono tutti assistiti dall’avvocato Marco Bosio. Ad eccezione di Marcianò si trovano tutti ancora in carcere.