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Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi

5 maggio 2012 | 14:27
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Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi
Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi
Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi
Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi
Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi
Lotta alla vendita di marchi contraffatti a Sanremo, denunciati 5 senegalesi, sequestrati 1100 pezzi

Nel corso di controlli alla stazione sono stati rinvenuti ulteriori 80 pezzi tra borse, portachiavi, abbigliamento e orologi, tutti a marchio contraffatto, che sono stati sequestrati

Un’operazione conro il commercio abusivo è stata portata a termine oggi da: polizia, carabinieri e polizia municipale, di Sanremo. In tale contesto sono stati controllati sette appartamenti della Pigna. In uno, in Piazza San Siro, venivano rintracciati 5 giovani senegalesi, tre dei quali in possesso di permesso di soggiorno e due clandestini. Il sommario controllo dei locali consentiva di rinvenire, occultati dietro un mobile, solamente una decina di borse, qualche orologio e qualche paia di occhiali a marchio palesemente falsificato.

Uno dei senegalesi, ritenendo di non essere visto, cercava di nascondere una chiave che si trovava sul tavolo della cucina.  La chiave apriva una porticina che consentiva l’accesso ad un locale adibito a “deposito”, all’interno del quale venivano rinvenuti circa 1100 pezzi contraffatti suddivisi tra borse, cinture, orologi, occhiali, portafogli ed altro, articoli delle migliori griffe di moda ed in procinto di essere messi in vendita nell’area del mercato cittadino.

I cinque venivano accompagnati presso gli Uffici del Commissariato di Polizia, ove venivano denunciati per i reati di ricettazione e possesso di merce falsificata. Per due di loro venivano aperte le procedure di espulsione dall’Italia in quanto clandestini. I cinque immigrati, difesi dall’avvocato Andrea Artioli, sono stati tutti rimessi in libertà.