Guerra dei prezzi al mercato di Sanremo e gli ambulanti minacciati dalla coppia Iuliano-Finazzi/FOTO






Ascoltati 3 carabinieri. Si tratta di due episodi distinti: uno nei confronti di Michele Davide Perozziello, tra il 28 maggio e il primo giugno 2010 e il secondo nei confronti di Giuseppe Levantino, avvenuto tra l’8 e il 12 giugno 2010
Si è aperta, stamani, davanti al Collegio del tribunale di Sanremo (Paolo Luppi presidente; Anna Bonsignorio e Lorenzo Purpura, a latere), con l’audizione di tre carabinieri – tra cui il luogotenente Sebastiano Meloni, il maresciallo Maffei e il maresciallo Massimiliano Stefanelli, quest’ultimo comandante della Stazione di Santo Stefano al mare), l’istruttoria dibattimentale al processo processo nei confronti di Paolo Iuliano, 36 anni e della moglie Barbara Finazzi, 37 anni, entrambi abitanti a Sanremo (il marito è attualmente detenuto), accusati di estorsione in concorso in merito a presunte minacce e richieste di denaro a due ambulanti del settimanale mercato di Sanremo – loro vicini di banco – rei di aver applicato 50 centesimi di sconto sulla merce in esposizione, provocando loro un danno.
Si tratta di due episodi distinti: uno nei confronti di Michele Davide Perozziello, avvenuto a cavallo tra il 28 maggio e il primo giugno 2010 e il secondo nei confronti di Giuseppe Levantino, avvenuto tra l’8 e il 12 giugno dello stesso anno.
Nel mirino: una serie di intimidazioni effettuate sia al telefono che di persona, tramite le quali avrebbero costretto i due ambulanti ad alzare il prezzo della merce in esposizione o, in alternativa, a “chiedere scusa” pagando una sorta di disturbo per la concorrenza e il danno arrecato. Stefanelli e Meloni hanno raccontato come sono avvenute le indagini, spiegando che Barbara Finazzi era già stata sottoposta a intercettazioni in un’altra indagine, quando è trapelata la storia di minacce.
La giovane, in pratica, si lamentava del fatto che Perozziello teneva i prezzi troppo bassi, creando così una concorrenza sleale. Durante un servizio di osservazione, i militari avrebbero visto Iuliano, all’epoca detenuto ai domiciliari, che in un giorno in cui aveva ottenuto il permesso per recarsi in ospedale per una visita, si era prima recato al mercato per parlare con Perozziello, che è stata a sua volta visto correre dietro al banco. In seguito a quell’episodio, l’ambulante abbassò i prezzi. C’è, poi, il caso Levantino. Anche qui le minacce si alternano tra quelle telefoniche e quelle di persona.
I militari notano che la Finazzi chiede l’intervento di alcuni personaggi considerati particolarmente aggressivi per“invitare” Levantino ad abbassare i prezzi. Viene anche notata fare un segno con la mano, come dire “ti tagliano la testa o la gola”. Da una serie di intercettazione, poi, si sente Levantino fare il nome di Giannino Tagliamento, con Iuliano che risponde che è inutile fare i nomi di queste persone, visto che “Gianni Tagliamento mi ha tenuto in braccio quando ero bambino”.
Anche Levantino, alla fine, abbassa i prezzi ed anziché vendere i capi della Guess a 20 euro l’uno e a 35 euro la coppia, mette il capo singolo a 35 euro.
UN ESTRATTO DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
“Tu vieni vicino a me a fare il furbo – avrebbe detto Iuliano in una telefonata a Perozziello -. Guarda che io sabato ti vengo a chiedere i soldi. Tutti i sabati ti vengo a chiedere i soldi. E tu pensi che scherzo? … Ti faccio passare la voglia di venire al mercato di Sanremo. E allora metti a tre euro, non a due euro e cinquanta. Questi sono dispetti, questo è mancanza di rispetto”.
La complicità della moglie di Iuliano, Barbara Finazzi, sarebbe consistita nel recarsi dagli ambulanti minacciati a chiedere l’adesione alle loro richieste. In un’altra telefonata, questa volta a Levantino, Iuliano avverte: “Fai in modo di farmi ricevere le tue scuse e la cosa si chiude”, in questo caso l’autorità giudiziaria intende scuse di tipo oneroso e, quindi, denaro.
Il processo è rinviato a 22 novembre ore 10.30