Gioco d’azzardo in Italia: 150mila persone affette da ‘ludopatia’, più di un milione a rischio






E’ questo uno dei dati più sconcertanti che emerge dal 1° Convegno Nazionale “sicurezza sociale e case da gioco” svoltosi questa mattina nelle sale dell’hotel Parigi
“Circa dal due al tre per cento della popolazione italiana è a rischio ludopatia” è questa uno dei dati più sconcertanti che emerge dal 1° Convegno Nazionale “sicurezza sociale e case da gioco” svoltosi questa mattina nelle sale dell’hotel Parigi, a Sanremo. Le parole sono quelle del presidente italiano di Federgioco, Luca Frigerio, intervenuto oggi insieme a rappresentanti nazionali dell’Ugl e altri esperti del settore quali, ad esempio : Roberto Spina (coordinatore nazionale Ugl case da gioco); Roberto Dibiagi (segretario nazionale Ugl Medici) e Carlo Pagan, ex presidente nazionale Federgioco, nonché amministratore delegato del Casinò di Campione e membro della ECA (European Casino Association).
Tornando alle percentuali , e facendo qualche rapido calcolo, si evince che – stimando in circa 60 milioni di individui la popolazione italiana – più di un 1 milione di cittadini dello ‘stivale’ sono a rischio di patologie legate al gioco d’azzardo. “Di questa percentuale si stima che circa il 15% sia realmente malato di gioco – spiega ancora Frigerio di Federgioco, che ironicamente aggiunge – fa presto il Ministro della Sanità quando dice che bisogna star sereni pensando al l 85% di persone sane. E agli altri chi ci pensa?” si domande Figerio. Gli ‘altri, ovvero i malati, sarebbero comunque migliaia: almeno 150mila persone affette da quello che una volta si chiamava il ‘demone del gioco’. Oggi questo ‘vizio’ ha una sua collocazione medica ben precisa e i sintomi del Gap (gioco d’azzardo patologico) il più delle volte si manifestano “quando si perde il senso del ludico e il contatto con la realtà”: dice Carlo Pagan che, con il suo staff, recependo normative europee, ha attivato all’interno del Casinò di Campione d’Italia il progetto “Save the Game”, mirato a dare un supporto scientifico ai clienti che potenzialmente e fattivamente possono aver problemi con il Gap.
Le case da gioco però, secondo quanto affermano sia Pagan che Frigerio, non sono il luogo principe dove il gioco d’azzardo rischia di trasformarsi in malattia: sotto accusa ci sono soprattutto le sale slot, i bar con le macchinette e anche le mura di casa, con il gioco on-line. In questi luoghi, infatti, a differenza del Casinò dove c’è un contorno di eventi (anche culturali) e situazioni che in un certo senso ‘diluiscono’ l’impatto dell’azzardo vero e proprio, il giocatore vive un’esperienza totalizzante con il gioco e le scommesse, mettendo a rischio la propria sanità mentale.
"Le case da gioco hanno gestito e gestiranno in maniera attenta le patologie connesse al gioco d’azzardo – spiega ancora Frigerio di Federgioco – si sono avvicinate e collaborano anche con il sistema sanitario per far si che un’attività divertente e rilassante non si trasformi in malattia”
INTERVISTA A LUCA FRIGERIO, PRESIDENTE NAZIONALE DI FEDERGIOCO