Freddy Colt scioglie la sua storica orchestra Red Cat Jazz Band dopo 21 anni di attività

La band ha avuto modo di accompagnare personaggi di grande risalto come Lino Patruno, Nicola Arigliano, Bruno Lauzi, Lino Banfi, Joe Sentieri e Gianni Mazza
La Red Cat Jazz Band, orchestra swing sanremese che lo scorso anno ha compiuto il ventennale d’attività, ha tenuto il suo ultimo concerto al Festival del Jazz di Torino nella prestigiosa sede del Circolo Canottieri Esperia sul Po. Un concerto applaudito e affollato da un pubblico di tutte le età, lo scorso lunedì 30 aprile, con la partecipazione della formazione al gran completo e i due cantanti Joanna Rimmer e Andy Arnaldi.
Di ritorno dalla trasferta il direttore Freddy Colt ha ritenuto che quel successo può essere considerato la degna conclusione di un’avventura lunga e non sempre facile, che ha permesso alla orchestra swing di raccogliere consensi televisivi (Zelig, Unomattima), girare teatri, festival ed eventi esclusivi in tutta la Penisola e oltre, dal Teatro Smeraldo di Milano al Casinò di Venezia, da Villa Erba a Cernobbio al Castello di Silj a Roma, da Cinecittà allo Sporting di Montecarlo, dal Castello Sforzesco di Milano al Lago Ampollino su La Sila. Senza contare le centinaia di concerti su tutto il territorio ligure, da Sarzana a Ventimiglia.
La band ha avuto modo di accompagnare personaggi di grande risalto come Lino Patruno, Nicola Arigliano, Bruno Lauzi, Lino Banfi, Joe Sentieri, Gianni Mazza e altri ancora. Ma lo stile e le particolari ricerche musicali di Freddy Colt sono immortalati in quattro cd, usciti tra il 2001 e il 2011, nei quali la Red Cat si cimenta con repertori diversi che vanno dal dixieland alle danze sincopate anni ’20, dai classici dello swing americano alla scuola swing italiana, senza trascurare la produzione d’autore, in particolare gli inediti del maestro sanremese Nicodemo Bruzzone. Per molti restano indimenticabili le commedie musicali e gli spettacoli musico-teatrali allestiti tra il 1994 e il 1999, dai titoli curiosi come: “A quasi-jazz Show”, “C’è un’Orchestra sincopata”, “Questioni di Tempo”, “Cantando altalenante”…
Queste sono le parole con cui lo chef d’orchestra si congeda dal suo pubblico: “Tenere insieme un’orchestra di quasi 10 elementi per un periodo di oltre 21 anni è stata un’impresa difficoltosa: ci sono riuscito soprattutto grazie al promoter e produttore Angelo Giacobbe e ai musicisti fedeli che mi hanno accompagnato susseguendosi in tutti questi anni. Il pubblico ci ha sempre sostenuto, ci ha seguiti e incoraggiati. Le istituzioni molto meno. E devo confessare che se ora questa avventura arriva al capolinea è anche per mancanza di stimoli culturali nella città in cui tutto è nato: è una città in fase calante, mi dispiace dirlo. La mia orchestra, se raccoglie consensi ovunque, si sentiva sempre più straniera in patria, cioè a Sanremo. Quindi penso che sia tempo di pensare ad altri progetti, cosa che in effetti stiamo già facendo”.