Cadavere nel torrente: volto vittima sarà ricostruito al computer per facilitare l’identificazione



Dna, arcata dentale e ricostruzione del volto: sono questi gli esami disposti dal sostituto procuratore Maria Paola Marrali, nell’ambito delle indagini che mirano a identificare il giovane tra i 30 e i 35 anni trovato cadavere, il 27 aprile scorso
Dna, arcata dentale e ricostruzione del volto: sono questi gli esami disposti dal sostituto procuratore Maria Paola Marrali, nell’ambito delle indagini che mirano a identificare il giovane tra i 30 e i 35 anni trovato cadavere, il 27 aprile scorso, nelle acque del torrente Argentina, a Taggia.
Ancora un mistero le cause del decesso, che sarebbe avvenuto circa tre giorni prima del suo ritrovamento. Secondo il medico legale, Francesco Traditi, la vittima sarebbe morta per precipitazione, quindi cadendo da un dirupo, ma le circostanze non sono state ancora chiarite.
Gli investigatori che stamani hanno partecipato a un vertice, in Procura, assieme al magistrato Marrali, vorrebbero innanzitutto ricostruirne il volto, per poi divulgarlo al fine di un riconoscimento. Non risultano, infatti, denunce di scomparsa che corrispondano alla sua fisionomia e il capo, al momento del ritrovamento, presentava diverse lesioni (compatibili col trascinamento delle acque) che rendono impossibile rendere un’immagine precisa del volto.