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Lettera dello Snalc: “Forte preoccupazione per il futuro della casa da gioco di Sanremo”

11 aprile 2012 | 11:35
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Lettera dello Snalc: “Forte preoccupazione per il futuro della casa da gioco di Sanremo”

Lo snalc (sindacato nazionale autonomo lavoratori case da gioco)pspedisce una lettera al Comune, alla Provincia, alla Casino Spa e al Prefetto sui pericoli che corre la casa da gioco

Lo snalc (sindacato nazionale autonomo lavoratori case da gioco)spedisce una lettera al Comune, alla Provincia, alla Casino Spa e al Prefetto sui pericoli che corre la casa da gioco. Il sindacato esprime chiaramente nella lettera una forta preoccupazione per il futuro della sala da gioco.

Questo il testo integrale della lettera:

La scrivente organizzazione sindacale esprime forte preoccupazione per il futuro della casa da gioco e per il futuro del posto di lavoro dei 320 dipendenti della Casino S.p.A. e dei 150 dipendenti che prestano la loro attività lavorativa nelle Società che gestiscono i servizi terziarizzati. Preoccupazione dovuta alla continua diminuzione degli introiti dei giochi riconducibile principalmente alle responsabilità gestionali del management e in parte alla crisi economica e ai cambiamenti nel mercato dei giochi.
Il continuo peggioramento della situazione economica e finanziaria della casa da gioco richiede urgenti politiche in grado di arrestare la diminuzione degli introiti di ogni gioco esercitato e di diminuire tutti i costi di gestione di almeno il 10% ad esclusione di quelli legati all’attività promozionale per fidelizzare la clientela e per acquisirne di nuova.
Le politiche sopra richiamate sono necessarie per preservare l’equilibrio finanziario della casa da gioco, la continuità dell’attività lavorativa e i posti di lavoro.
La previsione degli incassi dei giochi di 60.000.000 euro, fatta dalla Direzione Aziendale nel recente piano d’impresa 2012-2014, alla luce della notevole diminuzione degli introiti dei giochi registrata nel primo trimestre non è più realistica, è saltata. In assenza delle politiche di cui sopra appare, purtroppo, realistica una previzione degli incassi dei giochi di 52.000.000 euro e dei costi gestionali di 49.000.000 euro. In base a tale previsione, tenuto conto di quanto stabilito dalla convenzione, la Casino S.p.A. chiuderebbe il bilancio del 2012 con un passivo di circa 12.500.000 euro. Alla Società verrebbe a mancare, in corso d’esercizio, la liquidità finanziaria necessaria per far fronte alla normale attività della casa da gioco. Il rischio di fallimento della Società è, a questo punto, molto elevato. Il fallimento della Società avrebbe conseguenze pesantissime ed inaccettabili per l’azienda, per la città e per i lavoratori.
La scrivente, a fronte di questa prospettiva drammatica per la casa da gioco, sottaciuta e sottovalutata dalla Direzione Aziendale, e a fronte dell’inedeguatezza e dell’inefficacia delle politiche messe in atto dal management, ha chiesto la costituzione di un tavolo di confronto sulle iniziative da intraprendere subito per arrestare la diminuzione degli introiti dei giochi, per ridurre nel breve periodo i costi gestionali complessivi di almeno il 10%, per riqualificare ed incrementare gli investimenti promozionali e per riorganizzare le attività aziendali nell’ottica dell’efficienza e della economicità.
A tale richiesta la Direzione Aziendale non ha neanche risposto per cui la scrivente ha preso la decisione di proclamare uno sciopero per il giorno 6 aprile dalle ore 1,00 a fine servizio. Sciopero del tutto legittimo, annunciato in anticipo, e finalizzato a sollecitare il management a svolgere il proprio ruolo e ad assumersi la propria responsabilità a fronte alla drammaticità della situazione Aziendale.
Il Presidente della Casino S.p.A., anziché stare alla realtà dei fatti, si è lasciato andare ad una polemica offensiva e a delle insinuazioni denigratorie, prive di qualsiasi fondamento, contro la scrivente organizzazione sindacale. Le dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa il 7 aprile c.a. denotano, tra l’altro, una concezione populista nei confronti dei lavoratori della casa da gioco e un comportamento antisindacale inaccettabile.
La scrivente resta ancora in attesa dell’incontro con la Direzione Aziendale per aprire un tavolo di confronto costruttivo sui punti sopra specificati nell’ottica di promuovere, nell’ambito dei rispettivi ruoli e responsabilità, tutte le inziative necessarie per mettere in sicurezza l’Azienda dal rischio sopra evidenziato.
La Casino S.p.A. non può continuare ad avere un capitale sociale pari al minimo di legge ma dovrebbe avere un capitale sociale congruo. Il comune di Sanremo non può pretendere dalla casa da gioco più di quello che può dare. Il Comune di Sanremo e la Casino S.p.A. dovrebbero adeguare le clausole economiche della convenzione alle mutate condizioni Aziendali.
La scrivente non vede la necessità e l’utilità aziendale che la Società investa ingenti risorse finanziarie per la realizzazione di una sala slot nella ex stazione e per la realizzazione di un tunnel sotterraneo per l’accesso alle sale da gioco. Considera i motivi posti alla base delle suddette realizzazioni deboli e contraddittorie e ritiene che difficilmente tali investimenti produrranno un ritorno economico positivo.
La scrivente conferma la propria disponibilità, manifestata al tavolo negoziale, di lavorare per trovare un’ intesa per ridurre, nel breve periodo, il costo del lavoro in modo consistente senza contrarre ulteriormente le retribuzioni dei dipendenti già colpite pesantemente dalla diminuzione degli incassi.
All’azienda e ai lavoratori serve un nuovo contratto collettivo di lavoro.
La scrivente ritiene che l’accordo per il rinnovo per il contratto collettivo di lavoro dovrà:
1) assicurare all’Azienda una maggiore flessibilità nell’impiego delle risorse umane e una maggiore efficienza e produttività dell’organizzazione del lavoro;
2) prevedere una revisione della classificazione del personale e degli istituti contrattuali economici e normativi;
3) prevedere la revisione del regolamento dell’accantonamento straordinario aziendale per incentivare l’esodo volontario dei dipendenti, un incremento dell’entità di finanziamento da parte dell’azienda, la partecipazione anche dei lavoratori al finanziamento, una durata più lunga di questo importante ammortizzatore aziendale;
4) tenere conto, come stabilito dagli accordi del 23 luglio 1993, del 22 gennaio 2009 e 28 giugno 2011 sottoscritti dal Governo e dalle Parti sociali, dei parametri economici previsti dall’indicatore previsionale (ipca) per il 2012, 2013, 2014 e anche della drammatica situazione economica e finanziaria in cui si trova la casa da gioco;
5) concludersi nel più breve tempo possibile.
Nell’ambito delle linee contrattuali di cui sopra, per effetto della moderazione salariale, dell’incentivo all’esodo volontario dei dipendenti e della revisione e aggiornamento degli istituti contrattuali economici e normativi, il costo del lavoro nel breve periodo diminuirà in modo consistente e nel contempo aumenterà l’efficienza e la produttività dell’organizzazione del lavoro.
Se gli Amministratori della Casino S.p.A., nel giro di qualche mese, non dimostreranno con i fatti e con i risultati di essere in grado di mettere in atto politiche concrete ed efficaci per fermare la diminuzione degli introiti di gioco e per ridurre i costi gestionali dovrebbero trarre le conclusioni e rassegnare le dimissioni unitamente a tutto il management.
La Società stessa si dimostrerebbe inidonea ad assicurare alla casa da gioco una prospettiva di crescita economica e non avrebbe più ragione di essere e pertanto dovrebbe essere estromessa dalla gestione prima che vengano causati danni irriparabili all’azienda e ai lavoratori.
La scrivente ritiene che l’alternativa alla Casino S.p.A. sia il ritorno della gestione commissariale nominata dal Ministero dell’Interno. Tale forma gestionale, oltre ad assicurare la continuità dell’attivita aziendale e i posti di lavoro, ridurrebbe immediatamente i costi gestionali di circa 2.000.000 di euro.
La scrivente con la presente chiede nuovamente alla Direzione Aziendale di costituire subito un tavolo di confronto sulle cose concrete da fare:
1) per arrestare la diminuzione degli introiti dei giochi;
2) per ridurre nel breve periodo i costi gestionali di almeno il 10%;
3) per riqualificare ed incrementare gli investimenti promozionali;
4) per riorganizzare le attività aziendali nell’ottica dell’efficienza e della economicità.
La scrivente promuovà le iniziative meglio viste, compreso azioni di sciopero articolati a partire da questa settimana, per la sicurezza del posto di lavoro di tutti dipendenti e per la tutela dei loro diritti e dei loro legittimi interessi.
Distinti saluti,
Il Segretario
Lorenzo Semeria