Le spese quotidiane incidono sull’83% del reddito, in Europa in media l’impatto è del 68%
Secondo i dati di Bankitalia è crollato il reddito delle famiglie italiane, mentre nel resto d’Europa è cresciuto, confermando i dati dell’Adoc sul costo della vita in Europa e l’impatto sul reddito: in Italia gli stipendi sono più bassi del 35%
Secondo i dati di Bankitalia è crollato il reddito delle famiglie italiane, mentre nel resto d’Europa è cresciuto, confermando i dati dell’Adoc sul costo della vita in Europa e l’impatto sul reddito: in Italia gli stipendi sono più bassi del 35% rispetto alla media, le spese quotidiane pesano sull’83% del reddito.
"Il carovita sta paralizzando i consumatori italiani – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – per le spese quotidiane in Italia si spende poco meno di 40 euro, circa il 2% in più della media europea. Ma l’impatto sul reddito è devastante, dato che le spese giornaliere assorbono in media l’83% dello stipendio. Un italiano, lavoratore dipendente, guadagna al netto delle tasse circa 1400 euro al mese, mentre in Germania e in Inghilterra la stessa tipologia di lavoratore guadagna più di 2500 euro al mese, una differenza abissale dell’82,9%. Rispetto alla media europea il quadro è desolante: un cittadino europeo in media guadagna 1900 euro al mese, il 35% in più di un cittadino italiano. Il 1 gennaio 2002 la Lira passava la mano all’Euro, dopo 10 anni ci troviamo con i redditi tra i più bassi d’Europa e con i prezzi tra i più alti.
Una differenza importante sull’impatto del costo della vita deriva dalla scelta di utilizzare l’auto o i mezzi pubblici per andare al lavoro.
“Scegliendo l’auto si spendono quasi 5 euro in più al giorno, ossia 150 euro in più al mese – aggiunge Pileri – Se poi ci si volesse concedere un relax dopocena, come il cinema, l’impatto sul reddito sale, sfiorando il 93%. In Italia solo i costi della colazione, del canone, del trasporto pubblico di linea, del cinema e delle chiamate da rete mobile sono inferiori alla media europea, al contrario delle utenze domestiche (luce, acqua, gas e rifiuti), del trasporto privato, della ristorazione e della spesa alimentare. Non a caso questi ultimi sono i settori, peraltro relativi a beni primari e indispensabili, dove negli ultimi anni si sono registrati i maggiori rincari. Sommando i rincari alla stagnazione e all’inadeguatezza degli stipendi, la beffa è evidente e il quadro è completo. Per i cittadini italiani la crisi si sente molto di più che negli altri Paesi europei".
Gli italiani spendono in media ogni giorno circa 39 euro, ovvero l’83% del proprio reddito quotidiano al netto delle tasse. Mentre un tedesco spende 35,10 euro. Certo in Inghilterra, Francia e Svezia si spende di più, rispettivamente 45,65 euro, 41 euro e 39,40, ma gli inglesi, i francesi e gli svedesi guadagnano molto di più (2.570 euro in Inghilterra, 2.180 in Francia e 1.930 in Svezia).
Infatti una giornata pesa per l’83% sul reddito del cittadino italiano, mentre pesa molto meno sui redditi dei tedeschi (43%), sui redditi degli inglesi (58%), sui redditi dei francesi (60%) e degli svedesi (66%).