Gli agricoltori liguri in presidio a Genova contro la Imu agricola

” siamo chiamati per mettere in sicurezza il Bilancio dello Stato, non possiamo, però, sottacere l’iniquità dell’IMU agricola”
Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e Unci Liguria organizzano per mercoledì 4 aprile, dalle ore 10,00 un presidio davanti alla Prefettura di Genova volto a sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica sulla pesantezza e sulla profonda iniquità, che le azioni contenute nel cosiddetto “Decreto salva Italia” riservano al settore agricolo.
“Siamo ben consapevoli – si legge nella nota unitaria – della difficoltà del momento vissuto dal nostro Paese e altrettanto convinti della necessità di uno sforzo straordinario, a cui tutti siamo chiamati per mettere in sicurezza il Bilancio dello Stato, non possiamo, però, sottacere l’iniquità dell’IMU agricola”.
“L’introduzione nella base imponibile dell’ IMU dei fabbricati rurali, ivi compresi i cosiddetti “strumentali” – continuano le Organizzazioni agricole – la mancata introduzione di una franchigia per i terreni agricoli destinati all’attività di impresa, l’assenza di qualsiasi misura compensativa, associata alla crescita vertiginosa del costo del gasolio, determinano una vera e propria condizione di insostenibilità per l’intero settore”.
“Gli emendamenti al D.L. Fiscale, in via di discussione in questi giorni in Parlamento – conclude la nota delle rappresentanze agricole – non solo non migliorano l’impianto dell’IMU così come originariamente predisposto, ma in alcuni casi lo peggiorano ad esempio con l’ulteriore aumento del fattore di moltiplicazione applicato ai terreni non condotti dal titolare degli stessi”.
Per queste ragioni saranno tantissimi gli agricoltori liguri che “presidieranno” la Prefettura di Genova, in attesa di incontrare il Prefetto – per esporre le problematiche sollevate e le proposte in merito ad una necessaria ed indispensabile azione di correzione della manovra – contando sulla sua azione di sensibilizzazione nelle sedi più opportune, come già in atto a livello di Regione Liguria, impegnata in analoga azione dopo l’approvazione unanime di un ordine del giorno straordinario sul tema