Furti ai tavoli verdi del Casinò: entra nel vivo il processo contro Avallone, Ferrando e Giordano



L’iniziale ipotesi di associazione per delinquere finalizzata ai furti, e’ stata poi derubricata in furto aggravato.
Torna in aula, mercoledì prossimo (18 aprile), davanti al giudice monocratico Anna Bonsignorio, di Sanremo, il processo nei confronti dei due croupier della ‘fair roulette’ del Casino’: Lorenzo Avallone, 35 anni e Claudio Ferrando, 36 anni, entrambi di Sanremo e di un cliente, Antonio Giordano, 71 anni, originario di Messina, ma abitante nella citta’ dei Fiori, arrestati nel settembre del 2009, perche’ sospettati di avere messo a segno diversi furti ai tavoli verdi. Alla precedente udienza, il giudice aveva affidato l’incarico di trascrivere le intercettazioni telefoniche, al perito fonico, Gobbi Leonzio, di Torino
L’iniziale ipotesi di associazione per delinquere finalizzata ai furti, e’ stata poi derubricata in furto aggravato. Avallone (difeso dall’avvocato Bruno Di Giovanni) e Giordano (difeso dall’avvocato Mezzani) vennero arrestati, a conclusione della prima parte di una maxi inchiesta giudiziaria, coordinata dal Procuratore Cavallone – con il sostituto procuratore, Barbara Bresci – che mira a far luce su una presunta combine tra croupier e giocatori dediti alla commissione di una serie di furti ai tavoli della ‘Fair Roulette’, con sottrazioni di denaro stimate in un milione e mezzo di euro all’anno.
Le indagini sono partite, sempre nel 2009, su impulso della casa da gioco matuziana e si riferiscono alla segnalazione anonima di un giocatore pentito, che nel 2007, con un videofonino, filmo’ e registro’ alcune conversazioni con i croupier coinvolti, dalle quali traspariva il losco giro d’affari che vede indagati, in stato di liberta’, anche un numero – non meglio precisato – di impiegati della casa da gioco e clienti.