Esplode l’orgoglio nazionalista francese: “Basta alle insegne italiani sui negozi”

Il sindaco di Mentone Jean Claude Guibal rimarca, infatti, che si dice “restaurant”, non “ristorante” e, poi, si dice “hotel” non “albergo” e ancora “café” e non “caffè”. Sarà pur vero, ma è anche vero che al confine italiano accade l’esatto contrario.
Mentone la città più italiana di Francia? Pare proprio di sì, almeno secondo un’inchiesta del quotidiano “Nice Matin”, secondo il quale il Comune di Mentone starebbe per partire con una sorta di crociata per rivendicare l’orgoglio nazionalista francese, che parte dall’insegna dei negozi, che al momento sembrano parlare italiano per attirare (si vede) turisti nostri connazionali. Secondo i francesi, dunque, sì al bilingue, ma installare insegne solo in italiano – con su scritto, ad esempio “Pasta” – rappresenterebbe una violazione di legge.
Il sindaco di Mentone (pardon, Menton) Jean Claude Guibal rimarca, infatti, che si dice “restaurant”, non “ristorante” e, poi, si dice “hotel” non “albergo” e ancora “café” e non “caffè”. Avrà pure ragione, ma è anche vero che al confine italiano accade l’esatto contrario. E comunque molti imprenditori affiggono l’insegna in italiano, perchè sono italiani. Insomma, l’orgoglio nazionalista francese ha di nuovo il sopravvento.
Peccato, però, che ogni settimana Ventimiglia e Sanremo siano invase da orde di “galli” a caccia di liquori, alimentari e altri beni di largo consumo, appartenenti alla cucina italiana. Esempio? Il panettonè…la pastà etc… Alla fine basta un banale accento per trasformare un prodotto italiano in francese.