Una mozione proposta al Consiglio comunale di Imperia crea scompiglio nella maggioranza

13 marzo 2012 | 01:03
Share0
Una mozione proposta al Consiglio comunale di Imperia crea scompiglio nella maggioranza

Pdl che si era prima detto compatto e unanime tramite la voce del capogruppo Alessandro Gazzano , su una singola mozione porta 3 voti diversi: un favorevole, 4 astenuti e i rimanenti contrari

La mozione "18 anni in comune" del consigliere Montanari ha trovato l’opposizione scontata della Lega, molto più inattesa è stata la discordanza di voti all’interno della maggioranza.

Dopo che il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la modifica degli emendamenti sulla situazione sanitaria su punti nascita del Ponente è stato il momento di affrontare la prima mozione proposta al consiglio da Giorgio Montanari (PD). Il consigliere si fa interprete di una mozione che nasce da lanci a livello nazionale. La legge sostiene che un cittadino immigrato nato in Italia, a 18 anni può avere la cittadinanza italiana. "Quello che chiedo io è fare una attività di informazione da parte del comune verso tutti quei cittadini immigrati comunali che diventano idonei ad avere la cittadinanza. –dice Montanari– In tutta Italia ci sono oltre 15 mila ragazzi che lo diventeranno. Il comune si deve fare interprete perchè questo è un tassello di una priorità più grande. E’ un movimento inevitabile nel nostro continente e nella nostra penisola, perchè se no avremo solo conflitti."

La mozione ovviamente non trova risposta nell’ala destra del Consiglio. Maria Teresa Parodi (Lega Nord) infatti sostiene la legge del 92 e afferma che il voto della Lega alla mozione sarebbe stato contrario in quanto secondo il partito l’integrazione non si ottiene solo con la cittadinanza e soprattutto questo tipo di informativa non è di competenza del comune ma del Ministero.

La proposta alla fine non passa. 11 sono i voti a favore, 14 i contrari e 4 gli astenuti.

Il voto alla mozione del consigliere Montanari è significativa però anche per tutto il delicato momento politico della maggioranza di Strescino, perchè il Pdl che si era prima detto compatto e unanime tramite la voce del capogruppo Alessandro Gazzano nel momento di risposta alle parole di apertura del sindaco, su una singola mozione porta 3 voti diversi: un favorevole, il presidente del consiglio Emilio Varaldo,  4 astenuti (Pastorelli Angelo, Ardizzone Angela, Pugi Stefano e Acquarone Ida) e il resto della maggioranza guidata dal capogruppo Gazzano contraria.

A questo punto sembrerebbe che la maggioranza non sia così compatta come sembrava dalle parole dette all’inizio del consiglio dal capogruppo del Pdl. Gazzano appare infatti visibilmente innervosito anche in un dialogo con Strescino visto che gli astenuti e i contrari alla mozione sono particolarmente vicini al sindaco.