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“Un Consiglio Comunale non può trasformarsi in un’aula di Tribunale”: Conti in una intercettazione

20 marzo 2012 | 20:53
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“Un Consiglio Comunale non può trasformarsi in un’aula di Tribunale”: Conti in una intercettazione

Dalle intercettazione appare visibile una pesante e costante intromissione di Caltagirone negli affari del Comune. Come emerge chiaramente nella seguente telefonata con Carlo Conti che risale al 23 Settembre 2010, data del consiglio comunale monotematico.

Nell’ambito della maxi-inchiesta di Imperia che ha visto arrestare Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti, ex presidente della Acquamare spa ed ex Presidente della porto Imperia Spa e indagare gli imprenditori dell’olio Pietro Isnardi e Gianfranco Carli; Domenico Gandolfo, ex direttore della Porto Imperia, Paolo Calzia; Delia Merlonghi, Beatrice Cozzi Parodi, socia di Imperia Sviluppo e  il dirigente tecnico comunale Ilvo Calzia, pubblichiamo ora uno stralcio delle intercettazioni comparse sui documenti della misura cautelare dell’arresto di Caltagirone.

Dalle intercettazione e da quanto scrive il gip dell’ordinanza appare visibile una pesante e costante intromissione di Caltagirone negli affari del Comune e anche sul sindaco Paolo Strescino. Ogni qualvolta venisse presa o si stesse per prendere qualche decisione a lui non gradita, ecco che Caltagirone compare nelle telefonate. Come emerge chiaramente nella seguente intercettazione che risale al 23 Settembre 2010, data del consiglio comunale monotematico sul porto.

Scrive il gip: “Il ruolo di intermediario di Conti tra gli interessi di Caltagirone e il Comune bene si evidenzia nella conversazione del 23.09.2010”. Conti infatti tranquilliza Caltagirone per il Consiglio Comuale monotematico che si sarebbe tenuto la sera stessa.
Il Presidente di Acquamare dal suo canto “consiglia”di non far emergere “troppi numeri”e “troppe notizie” ribadendo pure che non bisogna farsi controllare “da questi qua”.

Ecco la telefonata tra Conti e Caltagirone:

Francesco Caltagirone: si;
Carlo Conti: sono Carlo;
Francesco Caltagirone:si Carlo, come va?
Carlo Conti: ma ero…sono uscito perchè ero lì che parlavo con il presidente Paolo Calzia;
Francesco Caltagirone:e allora?
Carlo Conti: No niente stiamo cercando di dare un po’ di notizie, un po’ di cose per stasera nel Consiglio…però…
Francesco Caltagirone:è..
Carlo Conti:…(incomprensibile)…tutto regolare..
Francesco Caltagirone:si, però date retta a me…non date troppe notizie, dire che escano fuori…o troppi numeri, più numeri escono fuori…
Carlo Conti: no no;
Francesco Caltagirone: più si legano le mani
Carlo Conti: no, su questo siamo d’accordo..no no nel modo più assoluto…no no nel modo più assoluto;
Francesco Caltagirone:è perchè..se no poi dopo cominciano..hai capito..ci giocano
Carlo Conti: si si
Francesco Caltagirone: con quei numeri lì…e va bè insomma, l’atmosfera com’è?…buona?
Carlo Conti: tranquilla, direi tranquilla, direi tranquilla, se non succede qualche casino..(incomprensibile)…però io direi abbastanza tranquilla anche perchè poi, cioè, non è che un Consiglio Comunale può trasformarsi in un’aula di Tribunale, dove c’è anche la Procura che lavora, ognuno faccia il suo mestiere