“Simba, l’ormai noto cinghiale di San Pietro a Sanremo, oggetto di maltrattamenti”

“Nel giro di neppure 10 giorni, il personale preposto alla cattura di Simba, ha sparato alcune fiale di narcotico alla bestiola, ma questo ha sortito solamente l’effetto di farlo immediatamente fuggire” scrive un nostro lettore
Spettabile Redazione Riviera 24,
la importuno relativamente alla vicenda di Simba, l’ormai noto cinghiale di San Pietro, frazione collinare del Comune di Sanremo.
A mio modesto parere, negli ultimi 10 giorni la simpatica bestiola è stata oggetto di "maltrattamenti sugli animali", che qualcuno minimizzera dicendo "ma che ci importa è solo una bestia".
Questa "bestia" ormai è diventato un veicolo di socializzazione, a giudicare dalle frequenti visite giornaliere che riceve; alcune persone portano il cibo, altre semplicemente fanno una visita e qualche foto ricordo con il simpatico ungulato, moltissimi sono i bambini, che accompagnati dai genitori, vogliono vedere il cinghiale buono.
Dopo aver divagato, torniamo ai maltrattamenti, nel giro di due settimane, anzi di neppure 10 giorni, il personale preposto alla cattura di Simba, ha sparato alcune fiale di narcotico alla bestiola, ma questo ha sortito solamente l’effetto di farlo immediatamente fuggire, per rintanarsi spaventato nei canneti e roveti adiacenti.
Dopo queste operazioni, Simba è tornato al proprio posto molte ore dopo, visibilmente stanco, infermo sulle zampe ed inappetente, soprattutto nella seconda occasione, è ricomparso solamente dopo 24 ore, non ha mangiato nulla di ciò che le era stato portato e rimane sempre sdraiato a terra reagendo pochissimo ad ogni tipo di sollecitazione. Detto questo, non vorrei che la prosima settimana (solitamente di lunedì o martedì, come le predendenti due volte), un’ulteriore iniezione di narcotico, possa essere fatale alla bestiola.
Credo che nel nostro comune e comunque la società odierna, abbia problemi ben più gravi che quello di voler scacciare a tutti i costi un cinghiale addomesticato, sicuramente addomesticato contro la propria volontà, in quanto le era stata uccisa dai soliti bracconieri, proprio nella stessa zona la madre ed un fratellino e che, alcune persone di buon cuore lo hanno accudito e rifocillato.
Oltretutto, mi chiedo il perchè di tanta cattiveria gratuita e soprattutto perchè si debba dar sempre credito a quella minoranza veramente esigua di persone che, solamente per una presa di posizione, non certamente nei confronti di Simba ma, certamente nei confronti di tutta quella gente che a Simba dimostra solidarietà ed affetto.
Chiedo perdono per essermi dilungato nel discorso ma, credo che la vostra autorità, datavi dalla profesione che svolgete, possa mettere un freno a questo stillicidio, creato ad arte dalla malvagità umana nei confronti di un qualcosa di molto bello che non può far altro che unire le persone, soprattutto in questi tempi difficili sotto molti aspetti della vita quotidiana.
Grazie.
Una famiglia di amici di Simba