Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”

13 marzo 2012 | 16:25
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Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”
Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”
Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”
Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”
Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”
Sequestrato, picchiato e derubato a casa sua: domani Gianni Di Biase ospite della “Vita in diretta”

“La gente deve capire che è inutile barricarsi in casa – spiega Di Biase contattato telefonicamente – bisogna altresì essere vigili e segnalare ogni sospetto alle forze dell’ordine”

Sarà ospite domani (mercoledì 14) della trasmissione televisiva «La vita in diretta»: Gianni Di Biase, il titolare dell’agriturismo «La Vecchia», di Dolceacqua: sequestrato, picchiato e rapinato, all’interno della sua abitazione, la notte del 24 febbraio scorso. Nel corso della scorreria, messa in atto da due «bestie palestrate con in bicipiti sempre in vista», come li ha descritti lo stesso Di Biase, furono rubati contanti per duemila euro, monili d’oro e una pistola calibro 22 a tamburo. I banditi erano probabilmente slavi: «Hanno spiccicato due sillabe, ma l’accento era quello – afferma – e non si sono limitati a la furto e il sequestro ma hanno anche picchiato selvaggiamente l’uomo, fino a provocargli un politrauma facciale».

Nel programma di Rai 1, condotto da Mara Venier e Marco Liorni, Di Biase porterà all’attenzione nazionale il suo caso, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul sempre più ferquente fenomeno delle cosi dette «rapine in villa».

«La gente deve capire che è inutile barricarsi in casa – spiega – bisogna anche essere vigili e segnalare ogni sospetto alle forze dell’ordine. Utile sarebbe anche un capillare sistema di videosorveglianza cittadino e stradale. Infatti, la notte della rapina, sulla strada sotto l’agriturismo saranno transitate al massimo dieci auto. Se ci fossero stati dei filmati probabilmente sarebbe saltata fuori anche l’autovettura dei malviventi».

Poi il titolare de «La Vecchia» loda l’operato dei carabinieri: «Hanno condotto indagini molto approfondite e rilievi di ogni sorta. Forse sono saltate fuori anche delle impronte digitali. Da parte mia, ho sistemato qualche “falla” presente nell’accessibilità a casa, mia ma sinceramente credo serva a poco, bisogna essere vigili per strada».

A questo punto Di Biase cita l’esempio di due furti in altrettante ville messi a segno quest’anno nel comprensorio di Dolceacqua: «Uno si è verificato in località “Addolorata” e l’altro alla «Tramontina». In quest’ultimo caso è stato addirittura sradicata, trainandola con l’auto, una gigantesca inferriata. Per fortuna, in entrambi i casi i padroni di casa erano fuori». Di Biase lancia un appello per far sì che la cittadinanza si attivi «Affinchè Dolceacqua non diventi teatro di un’escalation di furti e violenze, sia per difendere la tranquillità degli abitanti, sia per non scoraggiare l’eventuale turista».