Oggi 24 marzo, mobilitazione della Confesercenti di Imperia a favore delle piccole e medie imprese

24 marzo 2012 | 16:03
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Oggi 24 marzo, mobilitazione della Confesercenti di Imperia a favore delle piccole e medie imprese

Il presidente provinciale Marco Benedetti e il dirigente Giovanni Cosentino hanno visitato nella mattinata di oggi glioperatori commerciali, nel cuore di Oneglia. Si sono soffermati a parlare con i commerceianti e con gli ambulanti del mercato

Il presidente provinciale Marco Benedetti e il dirigente Giovanni Cosentino hanno visitato nella mattinata di oggi glioperatori commerciali,  nel cuore di Oneglia. Si sono soffermati a parlare con i commerceianti e con gli ambulanti del mercatoconfrontando direttamente con loro  la posizione dell’associazione di categoria e per ascoltare i loro pareri. “Confrontarsi direttamente con i colleghi commercianti è molto importante per noi – spiega Benedetti – la Confesercenti è sempre stata molto presente sul territorio con iniziative di varia natura, manifestazioni, attenzione per il singolo operatore. Noi sappiamo ascoltare e cerchiamo di seguire ogni problematica con l’aiuto del nostro staff, competente e sempre disponibile, presente su tutta la provincia.

Oggi è un momento significativo per ribadire la centralità delle piccole e medie imprese sul territorio. Loro costituiscono il tessuto connettivo dell’Italia, garantiscono migliaia di posti di lavoro, rendono vivibili e sicure le città,  mantengono attiva l’economia del paese. Il nostro appello al Governo, con iniziative simili in tutta Italia, è di rivedere i parametri che sono stati definiti a danno delle pmi che,  con carichi fiscali così pesanti, non potranno sopravvivere, creando situazioni pesanti a catena”.

Questo l’Appello Confesercenti al Governo

Tra i 3530 e 5180 euro di maggior prelievo annuo a carico dei piccoli imprenditori commerciali*, tra contributi sociali (+ € 450-1200), uscita dal regime dei “minimi” (€ 1500,00), aumento dell’IMU (dai € 700 di Milano ai 1600 di Roma), TARES (nuova tassa rifiuti, +30 €) e aumento IVA (+ € 850, oltre la media europea), senza considerare il “doppio” prelievo che gli operatori del commercio sopportano come persone fisiche: addizionali regionali e comunali IRPEF, contributo di solidarietà, accise su benzina e gasolio, imposta di bollo su titolo, strumenti e prodotti finanziari, ecc…
 Liberalizzazione selvaggia degli orari in nome di un adeguamento alla normativa europea che in realtà non prevede nulla di tutto questo in nessun stato della comunità europea.
Campagne di criminalizzazione dei commercianti a colpi di black list, bollini e spettacolarizzazione.
Saldi negativo delle imprese in Liguria: -0,4% al 31/12/2011 rispetto al 2010, a livello nazionale abbiamo perso oltre 150.000 imprese negli ultimi 4 anni.
Consumi in calo, al netto dell’inflazione dei beni di consumo, del 4,5%  (che arriva al 14% se consideriamo il dato a partire dal 2008)

  < E’ un quadro drammatico quello del commercio che esce dai provvedimenti legislativi emanati tra il 2010 e oggi – dice Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti Regionale Liguria – e che si concretizza, al di là delle percezioni, in numeri impietosi e soprattutto nelle serracinesce abbassate che punteggiano in maniera sempre frequentemente le nostre città, nonché nelle difficoltà che i nostri soci e tutte le imprese incontrano quotidianamente in maniera sempre più pressante.
 E’ ora di voltare pagina – prosegue De Luise – a cominciare dal fisco, istituendo un regime semplificato per le piccole e micro imprese. Proseguendo nel mercato del lavoro, dove si sono fatti passi avanti, ma si poteva fare di più. Continuando con la programmazione da parte degli enti locali a cui sono state demandate le competenze in materia di commercio e a cui chiediamo di non abdicare a questo ruolo. E poi sugli orari, chiedendo al Governo di fare un passo indietro in nome di una disciplina più equilibrata. Ed ancora su INPS e INAIL dove non è possibile impostare ragionamenti senza tenere conto delle risorse che vengono versate dai singoli comparti: ad es. dal 2002 al 2011 l’avanzo dell’INAIL per la gestione del comparto industriale è stato di € 500 milioni, mentre di € 9378 milioni per il terziario!
 Va tenuto presente che in Liguria il totale degli occupati tra dipendenti e imprenditori è di 504.000 unità nel terziario, corrispondenti al 76,4% della forza lavoro totale. Crediamo che con questi numeri questo settore abbia meritato e meriti ogni giorno maggiore considerazione.
Se chiudono le PMI, chiude l’intera Italia >.