L’arredamento della casa migliora la qualità della vita: lo spiega il nostro interior designer

20 marzo 2012 | 19:16
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L’arredamento della casa migliora la qualità della vita: lo spiega il nostro interior designer

La casa è forse l’ambiente che più ci rappresenta, viviamo e diamo all’ambiente il nostro carattere, la nostra sensibilità, le nostre passioni determinano gli arredi, i colori, gli equilibri ed i contrasti.


I luoghi del vivere, dell’abitare, del lavoro, del divertimento. Ogni luogo ha la sua emozione, la sua sensazione spaziale, inconscia e latente. Ogni “luogo” dovrebbe migliorare la qualità della vita, aumentare la produttività, il benessere del pubblico e tutelare la salute psicofisica di chi lo “abita”. Da sempre pensare il proprio ambiente e abbellirlo è un istinto naturale, atavico, sentito in ognuno di noi. Da oggi però la filosofia dello spazio vissuto ha delle caratteristiche sempre più specifiche, non più legate alla sola “estetica” ma ad un approccio olistico ad un sistema vario e interdisciplinare. Seguiremo quindi un percorso ideale legato ai luoghi vissuti, ne analizzeremo i dettagli spaziali, le giuste cromie, le preferenze degli arredi in ogni loro dettaglio, dalla cucina alla sala da bagno attraversando le mode e le tendenze più attuali e in divenire.
Ambiente Casa
La casa è forse l’ambiente che più ci rappresenta, viviamo e diamo all’ambiente il nostro carattere, la nostra sensibilità, le nostre passioni determinano gli arredi, i colori, gli equilibri ed i contrasti. Il primo passo per entrare nel nostro “mondo” è l’ingresso: idealmente è il confine tra il dentro e il fuori, varcare la soglia e oltrepassare la porta è il limite tra due diverse realtà distinte a livello fisico e inconscio.
Vediamo oggi alcuni consigli su come valorizzare l’ingresso ad esempio utilizzando arredi e illuminazione con pochi e semplici accorgimenti generali.
Trovo estremamente elegante e funzionale porre l’accento sull’ingresso con l’utilizzo di una console frontale o laterale rispetto al varco principale. Può essere pensata d’epoca, con la base finemente intagliata e successivamente ricoperta di stucco e dorata con piano in marmo, penso ad una console settecentesca (periodo che trovo superlativo per questi mobili) o di design nelle forme più o meno minimali e contemporanee, lasciando la scelta al gusto personale e agli accenti che si vogliono dare alla propria abitazione, resta però, in entrambi i casi, intatta la funzione di “mobile di appoggio” ad esempio per una coppia di oggetti di varia natura o due “potiche” o due vasi che in questo caso, abbinati ad una illuminazione d’accento data da una coppia di fonti luminose, opportunamente progettate, enfatizzano l’idea di “varco”, di luogo ospitale. Pensiamo quindi a due punti luce simmetrici, capaci di evocare questa sensazione, attraverso la forma dei corpi illuminanti e l’atmosfera che andremo a creare. La console può inoltre essere la base ideale di un elegante svuota tasche in pelle, in ceramica o in panno, utile per riporre gli oggetti e per soffermarsi quel che basta per assaporare in pieno l’ingresso a casa, come in un antico rituale.
Insomma, pensare l’ingresso non solo come un posto dove appendere i cappotti ma come lo spazio che accoglie e introduce nella dimensione più intima dell’abitare.

Paolo Tonelli interior designer – cofondatore ADI Liguria, Associazione Design Industriale paolotonellidesign@gmail.com