La Bufera sul porto di Imperia, Scajola si definisce “amareggiato”

In una dichiarazione, Scajola esprime l’auspicio che la magistratura ‘definisca con precisione i contorni della vicenda’, si augura che il Porto di Imperia ‘sia concluso nel tempo piu’ breve, a beneficio degli imperiesi’, e annuncia querele.
L’ex ministro Claudio Scajola, da tempo coinvolto nell’inchiesta sul Porto di Imperia che ha portato ieri all’arresto del presidente di Acqua Marcia, Francesco Caltagirone Bellavista, si e’ detto oggi ‘amareggiato’ per gli ultimi sviluppi dell’inchiesta. In una dichiarazione, Scajola esprime l’auspicio che la magistratura ‘definisca con precisione i contorni della vicenda’, si augura che il Porto di Imperia ‘sia concluso nel tempo piu’ breve, a beneficio degli imperiesi’, e annuncia querele.
‘Ho sempre considerato l’attività politica come il modo per contribuire alla crescita della mia comunita’ – afferma Scajola che ha diffuso una dichiarazione -. I cittadini di Imperia sono testimoni dell’impegno, quasi ossessivo, che ho profuso per lo sviluppo della mia città natale. Il porto, voluto con determinazione fin dai primissimi anni della mia lunga vita amministrativa, è un sogno e un segno che ho inseguito con la passione e la fatica di chi vuole credere nel futuro della propria comunità per un’opera
strategica, ai fini della crescita della città e della regione’.
‘Quanto accaduto negli ultimi due anni – prosegue l’ex ministro – mi amareggia. La magistratura, sono certo, avrà modo di definire con precisione i contorni della vicenda e confido che questa importante, grande e bella opera possa comunque essere conclusa nel tempo pi— breve a beneficio degli imperiesi’.
Quindi Scajola annuncia querele nei confronti del Secolo XIX: ‘Proprio l’amore per la mia terra, la determinazione a realizzare quel sogno e soprattutto il rispetto della verità mi hanno oggi indotto a conferire incarico ai miei legali per denunciare il giornalista Fabio Pin. E’ infatti destituita di ogni fondamento la gravissima dichiarazione pubblicata dal Secolo XIX, che scrive: ‘Su sua (di Scajola, ndr) precisa indicazione, l’amministrazione comunale guidata da Luigi Sappa, aveva accuratamente evitato una gara di pubblica evidenza, ciò niente appalto’.