La bufera giudiziaria sulla Porto Imperia: venerdì, a Genova, il Riesame per Conti e Caltagirone




L’ingegnere Caltagirone e il geometra Conti sono accusati di aver messo in piedi e di aver gestito un sistema societario finalizzato a far lievitare i costi di costruzione del porto.
Saranno discusse, venerdì prossimo, in tribunale a Genova, le istanze del Riesame nei confronti dell’ingegnere Francesco Bellavista Caltagirone e del geometra Carlo Conti, in carcere, dal 5 marzo scorso, a Imperia, nell’ambito della maxi inchiesta del pm Maria Antonia Di Lazzaro, con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Caltagirone, a cui fa capo l’”Acquamare srl” (azionista al 33,3% della Porto Imperia Spa, società concessionaria dell’approdo turistico) e Conti, ex amministratore delegato della Porto Imperia, sono accusati di aver messo in piedi e di aver gestito un sistema societario finalizzato a far lievitare i costi di costruzione del porto.
Da quanto si evince, in estrema sintesi dall’ordinanza di custodia cautelare (a firma del gip Ottaviao Colamartino), contenuta in 195 pagine: gli indagati nell’inchiesta sugli appalti per la costruzione del porto di Imperia avrebbero procurato, ‘con artifici e raggiri, ingiusti profitti alla societa’ Acquamare srl consistiti nella differenza tra l’ammontare del corrispettivo conseguito dalla committente Porto di Imperia spa – pari al 70% del valore complessivo dell’opera – e i costi effettivamente sostenuti’. Si parla anche di subappalti fittizi tra societa’ non operative tutte riconducibili a Caltagirone con corrispettivi progressivamente calanti, cosi’ da lucrare sulla mera intermediazione, inducendo in errore la Commissione di vigilanza e collaudo.