“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco

21 marzo 2012 | 13:24
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“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco
“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco
“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco
“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco
“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco
“Il vero problema in un Pronto Soccorso è l’esagerato afflusso di pazienti” afferma De Iaco

Queste le parole del dirigente responsabile del Pronto soccorso di Imperia all’Open day regionale dei servizi di emergenza. “Abbiamo più di 100 mila pazienti all’anno e un codice verde in media aspetta un’ora”

Si è tenuto oggi il primo degli incontri previsti dall’azienda sanitaria della provincia per la settimana della promozione nazionale del buon uso del Pronto Soccorso promossa appunto dal Ministero della salute. In tale ambito l’assessore regionale ha chiesto a tutte le azende sanitarie di promuovere con degli eventi il buo uso di tale struttura.

“La nostra azienda– afferma Fabio De Iaco responsabile del pronto soccorso di Imperia -”che include le strutture di Imperia, Sanremo e Bordighera, ha deciso di dedicare la giornata di oggi per incontrare i mezzi di informazione, e una giornata che probabilmente sarà il 27 Marzo per il buon utilizzo del 118 e del dipartimento di emergenza diretta da Stefano Ferrito”.

Questa azienda sanitaria ha avuto un totale di 104 mila accessi nel 2011, di cui 37 mila ad Imperia, 41 mila a Sanremo e 27 mila a Bordighera. “Quindi lavoro ce ne è molto” confessa alla stampa il responsabile del Pronto Soccorso Fabio De Iaco.
Recentemente sono usciti diversi scandali sui media, pensiamo all’Ospedale Umberto I di Roma in cui sono stati sospesi per 90 giorni, con l’accusa di maltrattamenti ai degenti, il direttore generale del dipartimento Emergenza e accettazione Claudio Modini e il coordinatore dell’area medica-Dea Giuliano Bertazzoni. “Li conoscevo personalmente –afferma De Iaco– ma il vero problema in un pronto soccorso è il grande afflusso di pazienti, in quanto abbiamo più di 100 mila accessi all’anno e molti di questi potrebbero essere gestiti in altro modo. Esiste un’urgenza clinica reale e esiste una urgenza soggettiva dei pazienti dovuta a timori particolari. Questa campagna serve a far capire alle persone che se hanno un codice bianco o verde e aspettano per due ore è perchè abbiamo molto lavoro e urgenze da gestire.”

Prosegue De Iaco: “Questa mattina che è una mattinata tranquilla in questo prontosoccorso abbiamo 24 pazienti di cui nessun codice rosso, 9 gialli e i rimanenti sono o codici verdi o bianchi. La media di attesa è assolutamente inferiore all’ora, ma questo vuol dire che c’è qualcuno che aspetta 1 minuto e altri che possono anche aspettare 6 ore, ma dipende dall’afflusso e dalle condizioni di gravità dei pazienti che ci arrivano. Abbiamo una equipe di infermieri preparati sulla fase del Triage (accesso-visita-assegnazione del codice) e una persona preparata sa qual’è il codice giusto, un paziente non puiò saperlo.”

Noi ci riteniamo un buon prontosoccorso e basta un caso per finire sui media”. E’ sorta a questo punto spontanea la domanda riferita al caso del 9 Marzo scorso dove un paziente ha aspettato 5 ore per una sutura di una ferita ad una mano. “Era un codice verde -afferma De Iaco– e l’intervento dell’ortopedico non è stato immediato per via di una serie di emergenze improvvise, ma noi siamo un ospedale che ha 40 mila ingressi all’anno e certamente una caduta di qualità ci può essere.”

Dopo questa intervista il responsabile del Pronto soccorso ci ha mostrato l’intera struttura . Abbiamo fatto il percorso che farebbe un qualsiasi paziente: partendo dalla sala triage, alle sale visita, la sala emergenza per i codici rossi, la sala radiologica, la sala obi e di degenza.

“Il nostro è un ospedale completo, anche dal punto di vista delle specializzazioni -conclude De Iaco- l’unica specialità che manca è neurochirurgia, che c’è solo a Pietra Ligure. Ma proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto un sistema per la trasmissione informatica delle immagini per contattare in diretta il reparto di neurochirurgia di Pietra Ligure e per avere consulenze rapide. Questo per rendere il percorso del paziente più corretto e tracciabile.”

IL VIDEO