Il resoconto alla fine del 27° Rally storico di Sanremo
Come raccontare una gara che si svolge per due giorni sul filo dei secondi dove i distacchi fra i protagonisti non hanno mai superato i 16” e che ha visto per ben tre volte due equipaggi al vertice della classifica a pari merito?
Come raccontare una gara che si svolge per due giorni sul filo dei secondi dove i distacchi fra i protagonisti non hanno mai superato i 16” e che ha visto per ben tre volte due equipaggi al vertice della classifica a pari merito? Forse, prima della partenza, sarebbe stato impossibile anche solo pensarlo, meno che mai ipotizzarlo. E’ successo e tutti, alla fine hanno raccolto quanto sono riusciti a seminare. Ha vinto Da Zanche, al successo per il secondo anno consecutivo, che sul podio si è anche commosso, di quella commozione vera e non costruita a casa… Anche nelle sue parole: “La mia vittoria più bella e più sofferta, Davide contro Golia – in riferimento alle due vetture – e la gioia incontenibile di una successo fortemente voluto e raggiunto grazie ad una macchina perfetta ed ad un navigatore che condivide con me ogni attimo” E poi, con un tono meno entusiasta ricorda che non ha ancora definito programmi perché non ha ancora “definito il budget” e non sa quante altre gare andrà a fare…
Intanto si è portato a casa un assoluto ed un primo posto nella seconda categoria dell’europeo: troverà le risorse per continuare a correre?
Pedro e la 037 “Golia” che quando ha deciso di dare uno scossone alla classifica agguanta il primo posto e lotta con tutte le capacità che ha per mantenerlo, fino a raccogliere – con una guida spettacolare e concreta – quei 17” che gli permettono di terminare a pari merito ed a “perdere” il primo posto per due – dicesi due – soli secondi. E’ festa anche per lui all’arrivo: primo della categoria 4 e primo (a punteggio pieno) nella classifica del campionato Europeo e non deve essere stato facile vincere in Spagna, dove gli spagnoli conoscono le loro strade come le loro tasche. Allora Pedro è uno che va forte, davvero…
Al terzo posto Brazzoli, secondo nella sua categoria e, anche lui, in testa alla Classifica dell’Europeo: fino a quando ha potuto è stato con i primi due scambiandosi posizioni ad ogni prova. Poi qualche problema sulla sua nuova vettura (assetto troppo morbido che comprometteva il corretto utilizzo delle gomme) lo ha fatto tornare fra coloro che sanno far di conto: meglio tornare a casa con una classifica più che onorevole piuttosto che provare a strafare…
Grande lotta nella prima categoria: Parisi e Capsoni non di sono di certo risparmiati. Anche loro si sono scambiati più volte la leadership, fino alla fine quando, per due secondi, Parisi ha mantenuto il primo posto respingendo l’ assalto dell’avversario che sull’ultima prova gli ha rosicchiato 11 dei 13 secondi di vantaggio che aveva allo start.
Un protagonista, Riolo, con una Audi Quattro appena uscita dall’officina, corre le prime prove per capire se tutto è a posto e che, quando decide di attaccare, è costretto a fermarsi per colpa di un cablaggio elettrico che lo lascia al buio nell’unica prova notturna. Rientra in gara, vince un’altra prova, e vorrebbe salire sul gradino più basso del podio grazie ad una rimonta fatta di temponi ma, nell’ultima discesa un problema ai freni lo rallenta quel tanto che basta per restare quarto a 2 secondi dal terzo posto. Ma anche lui all’arrivo è contento di quanto ha fatto e di come lo sviluppo della sua vettura sia iniziato nel migliore dei modi sulle strade del Sanremo.
Nella terza categoria Musti corre una seconda tappa in tutta tranquillità e stappa lo spumante sul podio, anche se non è stato semplice portare a termine la gara con sole due marce. E in questa categoria Comas, proprio all’ultima speciale riesce a sopravanzare Savioli regalandosi il terzo posto per 1 solo secondo, confidandoci che per fare meglio “forse solo due passaggi sulle prove non bastano per vincere”. Praticamente è un arrivederci alla prossima edizione: ha già detto che proverà di più!