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Il Consiglio comunale, Indulgenza: “L’ennesima, inqualificabile performance della Destra locale”

14 marzo 2012 | 07:03
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Il Consiglio comunale, Indulgenza: “L’ennesima, inqualificabile performance della Destra locale”

“Il sottoscritto aveva infatti presentato un emendamento integrativo che chiedeva semplicemente un impegno perché la Commissione Speciale Mobilità urbana tenesse un approfondimento in materia e sulle esigenze dei nostri concittadini.”

Quanto è accaduto stasera in Consiglio Comunale è da porre in relazione  con la discussione sull’accordo di programma per il trasporto pubblico  locale. Il sottoscritto aveva infatti presentato un emendamento integrativo che chiedeva semplicemente un impegno perché la Commissione Speciale Mobilità urbana tenesse un approfondimento in materia e sulle esigenze dei nostri concittadini.

L’emendamento, infatti, recitava testualmente: "di dare mandato alla Commissione Speciale Mobilità Urbana e Viabilità di tenere entro i prossimi tre mesi una indagine sull’attuazione, nell’ambito del territorio comunale, dei criteri di cui al succitato Programma dei Servizi Pubblici Locali". Con incredibile, ‘triplo salto mortale carpiato’, il consigliere berlusconian/democristiano Adolfo ha tenuto un lungo intervento sulle problematiche in discussione, in cui, come tutti hanno potuto sentire, si richiamava positivamente al contenuto dell’emendamento, addirittura suggerendo di tenere un primo incontro in commissione con il management della R.T.

Ma subito dopo, prima delle votazioni, manifestava tranquillamente avviso contrario, dichiarando che l’emendamento era superato dalle novità che si preparano nel settore e che i criteri in esso richiamati in futuro non sarebbero stati più gli stessi!! E così, come tanti soldatini (con un paio di eccezioni) pidiellini e leghisti hanno bocciato l’emendamento proposto.

A questo punto, le Opposizioni hanno naturalmente votato esprimendo la loro contrarietà e, quando si faceva per avviare la trattazione del punto successivo all’ordine del giorno, indignate per cotanta strafottenza, hanno preso ad abbandonare l’Aula, alla presenza di giornalisti increduli per le piroette cui avevano assistito dai banchi della Maggioranza.

*Per far capire l’enormità della dichiarazione fatta dalla stessa, cito soltanto alcuni dei criteri contenuti nel Programma in esame, affinché ci si possa fare un’idea di come si sia trattata la cosa: – la rete e la organizzazione dei servizi; – i criteri per l’integrazione tra modi di trasporto, in particolare tra ferrovia e gomma; – i criteri per la riduzione della congestione, dell’inquinamento acustico, atmosferico e ambientale; – le modalità di determinazione delle tariffe, il monitoraggio dei servizi.

Criteri ovviamente generali, che, come tali, non potevano non essere ripresi sommariamente in un emendamento a quella precisa deliberazione che avesse avuto lo scopo di stimolare un esame in sede istituzionale della situazione complessiva del trasporto locale nei suoi aspetti maggiormente rilevanti. Perché si è agito così? Con quali finalità? Come non pensare che, tolte le parole retoricamente spese nell’intervento, di vuoto consenso formale, ci si è preoccupati concretamente di evitare l’azione di analisi di una commissione consiliare che si voleva impegnare, nell’interesse della collettività, ad approfondire la realtà del servizio di trasporto locale su gomma e la sua gestione, ad oggi tenuta dalla RT.*

Ma non sfugge, a chi ha visto in questi decenni, tante volte, il ripetersi di condotte simili, che la circostanza abbia consentito al
consigliere Adolfo, nello stesso giorno in cui il suo fratello maggiore ha tenuto una esternazione pubblica ‘illuminante’ sulla pesantissima situazione cittadina, di svolgere un ruolo di spicco, parlando come capo gruppo d’occasione e orientando con simpatico cinismo pidiellini e leghisti a respingere l’emendamento.

L’impressione netta, corroborata anche da altri, analoghi segnali provenienti dagli ambienti più stagionati’ della Destra locale, è che nel precipitare della crisi amministrativa, che corrisponde ad una crisi politica della sua credibilità, si stiano muovendo le logiche di posizionamento e di influenzamento sempre appartenute ad un ceto che per un’epoca intera, ahinoi, ha dominato la scena pubblica facendo abbondante uso di questi atteggiamenti e di queste pratiche, non disgiunti da apparente bonomìa, e i luoghi istituzionali di formazione delle decisioni collettive.

In conclusione: la nostra ferma convizione, a fronte di simili,  pervicaci manifestazioni, è che ad Imperia queste rappresentanze e le espressioni di questo ceto politico non possono tenere oltre il governo bella città. La cessazione immediata dell’esercizio dei ruoli nello stesso è l’unica condizione perché i cittadini imperiesi possano al più presto far valere la prerogativa di scegliere un serio, credibile cambiamento politico/amministrativo, che noi ci auguriamo finalmente radicale, di rigenerazione completa e profonda del tessuto democratico.

Pasquale Indulgenza
capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia