I figli di Caltagirone in visita al papà in carcere. Scarcerazione, oggi il verdetto/ DIRETTA (4)

ULTIMA ORA (ore 13.25): Diodà e Moroni, gli avvocati di Caltagirone, escono dal Palazzo di Giustizia, dopo essere stati in cancelleria e ribadiscono che non ci sono novità e aspettano. Visti i tempi che si stanno allungando, può essere che il verdetto slitti a domani.

(ore 13): al Palazzo di Giustizia di Imperia entrano gli avvocato Nerio Diodà e Alessandro Moroni, che difendono Caltagirone. L’atmosfera, di attesa, è piuttosto tesa. Non è, infatti, detto che il giudice Colamartino decida oggi sull’eventuale scarcerazione del costruttore. Colamartino, tra l’altro, sarebbe via per un corso.

Camillo Caltagirone ha incontrato, stamani, in carcere a Imperia, il padre: l’ingegnere Francesco Bellavista, arrestato il 5 marzo scorso, a margine della maxi inchiesta per truffa ai danni dello Stato, che riguarda la costruzione del Porto di Imperia e l’ingresso dell’Acquamare – società azionista al 33,3% dell’approdo turistico, che fa capo a Caltagirone – nella Porto Imperia spa, la società concessionaria delle are portuali. Terminato l’incontro, intorno alle 9.30, Camillo è uscito dal penitenziario e sono entrati altri due figli del noto costruttore.

Oggi potrebbe essere una giornata decisiva a livello giudiziario. Il gip Ottavio Colamartino dovrebbe esprimersi sulla richiesta di scarcerazione a favore di Caltagirone, che è stato interrogato già due volte: una venerdì scorso, dallo stesso gip (era l’interrogatorio di garanzia) e una seconda, lunedì scorso, dal pubblico ministero Maria Antonia Di Lazzaro, su richiesta della difesa.

Stamattina, a Imperia, sono già presenti gli avvocati Nerio Diodà, di Milano e Marco Turco, di Roma, che difendono il costruttore. Intorno alle 10.30, si trovavano al bar con l’imprenditrice Beatrice Parodi, indagata in stato di libertà nella stessa vicenda, in quanto ex appartenente al cda della Porto Imperia, società formata al 33,3% da: Acquamare, Comune di Imperia e Imperia Sviluppo (cordata di imprenditori locali). Gli avvocati di Caltagirone, Moroni e Diodà, ora sono in carcere in attesa di comunicazioni. Al momento sembrano allungarsi i tempi dell’attesa.