E’ morto il ventimigliese Giovanni Ligato: aveva 111 anni ed era il più longevo d’Italia






Lui, a quel punto, si è sdraiato sulla poltrona, si è addormentato, come al suo solito, senza più risvegliarsi. Il 19 febbraio scorso, ha festeggiato, con un giorno di ritardo, la sua ultima festa di compleanno.
E’ mancato intorno alle 21 di ieri, dopo aver bevuto il suo solito grappino seguito da un biscotto: Giovanni Ligato, l’uomo più longevo d’Italia con i suoi 111 anni, compiuti il 18 febbraio scorso. Come ogni sera, alle 19, i suoi familiari, dopo cena, gli hanno dato un biscotto e il bicchierino di grappa.
Lui, a quel punto, si è sdraiato sulla poltrona, si è addormentato, come al suo solito, senza più risvegliarsi. Il 19 febbraio scorso, ha festeggiato, con un giorno di ritardo, la sua ultima festa di compleanno. Assieme a lui: decine di familiari e l’ex sindaco Gaetano Scullino, che da dieci anni ormai partecipa alla sua festa di compleanno. Nato il 18 febbraio del 1901, a Palizzi, un piccolo centro poco distante da Reggio Calabria, Giovanni vive ormai dal 1957 nella città di confine.
“Quanti anni ho?” è la domanda che aveva chiesto al figlio Emilio, avendo ormai perso il conto degli anni. Nonno Ligato, portava con sé ormai da qualche anno, una grande sofferenza: la perdita della moglie, Santa Parasporo, di 94 anni, avvenuta pochi giorni dopo il suo 108/mo compleanno, per le conseguenze di una caduta.
Proveniente da una famiglia numerosa, formata da tredici figli, Giovanni ribadiva sempre di non aver mai fumato e di aver condotto una vita basata sul lavoro e sugli affetti. La sua ricetta di lunga vita: ‘Un bicchiere di vino a pasto e a cena non è mai mancato sulla tavola’. Per ragioni di lavoro, nell’ottobre del 1957, si trasferisce a Ventimiglia, dove continua la sua professione di innestatore di piante che svolge per tanti anni ancora dopo la pensione.