Difficoltà maggiore con cui le imprese si trovano a fare i conti è la scarsa liquidità

14 marzo 2012 | 10:26
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Difficoltà maggiore con cui le imprese si trovano a fare i conti è la scarsa liquidità

Per le piccole imprese siamo prossimi alla crescita zero (0,4%). Si registra in Italia un maggior dinamismo per le famiglie produttrici (2,7%) e per le imprese medio-grandi (3,0%)

Tra le priorità di intervento richieste dalle imprese per favorire la ripresa economico ci sono l’accesso al credito, il sostegno al reddito delle famiglie e all’occupazione. La difficoltà maggiore con cui ogni giorno le imprese si trovano a fare i conti è la scarsa liquidità: negli ultimi mesi del 2011, il 25% delle imprese ha fatto domanda di finanziamento. Il 13% non ha ottenuto il credito richiesto, il 57% ha riscontrato difficoltà legate alla richiesta di maggiori garanzie e all’aumento dei tassi di interesse.
E’ quindi sempre più attuale e preoccupante il problema delle difficoltà di accesso al credito delle imprese. Gli ultimi dati, infatti, confermano il rischio di possibili restrizioni dei finanziamenti all’economia.
Se fino allo scorso novembre il credito erogato dalle banche italiane al settore privato non finanziario aveva continuato ad aumentare, anche se a ritmi decrescenti, a dicembre 2011 i prestiti alle imprese si sono contratti di 20 miliardi.
Alle imprese, inoltre, vengono incrementati i tassi di interesse praticati dalle banche. La Banca d’Italia ha certificato, fra agosto e novembre 2011, un incremento del costo medio dei nuovi finanziamenti alle imprese di quattro decimi di punto (al 3,9 per cento). Gli incrementi di tasso hanno riguardato sia gli affidamenti di ampio importo sia quelli di importo più ridotto. Gli aumenti sono stati maggiori rispetto a quelli osservati nello stesso periodo nell’area euro e sono in larga parte connessi all’andamento dei titoli di stato italiani.
Le difficoltà di accesso al credito si riflettono pesantemente anche in provincia di Imperia, dove le imprese devono già far fronte con una realtà economica complicata ed alle prese con la crisi che sta affliggendo i vari settori portanti del ponente ligure. Con l’inizio del 2012 è proseguita la crisi del debito sovrano italiano, correlata con una minore fiducia dei mercati sulla capacità dello Stato italiano di onorare il proprio debito che, a novembre 20111, ammontava a 1.905.012 milioni di euro, pari ad un indebitamento di 31.422 euro per cittadino, neonati compresi.
E’ poi ancora in decelerazione la dinamica del credito alle imprese. Il Bollettino di Banca d’Italia pubblicato lo scorso 17 gennaio, mostra che a novembre 2011 i prestiti al totale imprese sono in crescita del 2,5%, dinamica in calo rispetto al 3,4% di ottobre e al 2,9% di settembre.